A cura di Federico Lanfranchi
Immagina di aver appena salutato il precedente proprietario ed esserti finalmente messo al volante della tua “nuova” youngtimer: giri la chiave, dentro la prima e si parte! Accendi la radio e… si sente solo gracchiare! Vabbè, penserai, posso sempre mettere un po’ di musica dal cellulare, ma… effettivamente, Bluetooth all’epoca non si sapeva nemmeno cosa volesse dire!
Non farti prendere dallo sconforto, perché molti produttori di autoradio hanno pensato proprio all’esigenza di modernizzare gli abitacoli delle auto vintage, proponendo strumenti con tecnologie avanzate e compatibili col design delle auto che hanno qualche primavera sulle spalle. Se ci pensi, la mancanza di infotainment è fra le cose che rende più lontana una vettura vintage da una moderna.
L’operazione di sostituzione dello stereo, con un po’ di malizia, si può anche eseguire in autonomia nel proprio box. Ti do qualche consiglio, facendo riferimento anche a qualche termine che può tornarti utile: per prima cosa devi guardare se la tua plancia accetta radio a singolo din o anche a doppio din. Quelle a singolo din sono le autoradio classiche, rettangolari come quelle estraibili che potresti trovare a bordo. Le doppio din, invece, hanno una forma più squadrata con uno schermo ben più grande (fanno capolino nei primi anni 2000 con l’avvento dei primi navigatori satellitari).
Seconda accortezza: accertati di avere le chiavette per poter estrarre la vecchia radio. Solitamente vengono fornite con la macchina, ma sono fra quegli oggetti che tipicamente vengono smarriti. Non temere, perché sul web puoi trovare dei kit completi con l’attrezzatura che ti serve. Se la tua nuova radio non dovesse essere compatibile al 100 % con la plancia o con l’impianto di bordo, vengono prodotti numerosi kit di conversione che ne permettono il montaggio senza esitazioni.
Al Bluetooth ho già fatto cenno e di certo saprai benissimo cos’è, ma dopo il din ti consiglio di pensare al dab, ovvero la radio digitale. Dal 2020, infatti, non si possono più vendere apparecchi con la sola ricezione radiofonica analogica e sappi che la tua nuova radio sarà dotata di questa tecnologia, che implica l’installazione di un’antenna supplementare (quasi sempre venduta a parte).
Non cominciare a imprecare, perché non si deve. Non bucare nulla: l’antenna è adesiva e si attacca al vetro, avendo l’accortezza di montarla a una certa distanza (leggi le istruzioni, mi raccomando) dai montanti, pena la scarsa ricezione del segnale. La tua nuova radio avrà anche la funzione di vivavoce e quindi, oltre al cavo dell’antenna dab, ricordati che dovrai pensare anche al posizionamento di quello del microfono.
Ora che sai tutto sul montaggio, ti manca solo la scelta dell’apparecchiatura che più ti aggrada: è molto personale, lo so, ma cerco di darti qualche info anche qui. Alcuni marchi premium hanno pensato all’aggiornamento dei propri modelli con soluzioni più o meno vicine a livello estetico all’originale e profondamente riviste a livello tecnologico. Anche i principali produttori di impianti stereo si sono mossi nella stessa direzione e propongono ottimi prodotti, con grafiche e colori fortemente personalizzabili per adattarsi ai colori presenti in abitacolo.
Per le auto con qualche anno in più sulle spalle, invece, esistono artigiani che trasformano le vecchie radio in moderni sistemi di infotainment. Una soluzione molto apprezzata dai puristi che, mantenendo l’estetica originale delle radio anni 60 e 70, riescono comunque a modernizzare e a rendere connesse le loro auto vintage.
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