Testo di Mattia Eccheli
Quando si parla di vetture elettriche, una delle discussioni più frequenti riguarda il prezzo d’acquisto (al di là degli incentivi). Ecco perché “fa notizia” di come il progetto Volkswagen per l’elettrica del popolo sia sceso al prezzo di 20.000 euro. Per essere più precisi, si è passati da 25.000 a 20.000. Il Gruppo “lima” di 5.000 euro la soglia del prezzo d’ingresso delle proprie auto elettriche destinate al mercato del Vecchio Continente. Praticamente una “responsabilità sociale”, come chiarisce Oliver Blume, Ceo del colosso tedesco: nata come “auto del popolo” (la traduzione letterale dal tedesco del nome del costruttore), nel Terzo Millennio diventa “auto elettrica del popolo”.
Ma a una condizione, come ammonisce il numero del marchio Volkswagen e responsabile dei costruttori generalisti del gruppo, Thomas Schäfer: “La mobilità elettrica può avere successo solo con il sostegno politico e in un contesto competitivo”. Il colosso tedesco ha ufficializzato la decisione di procedere autonomamente allo sviluppo di modelli elettrici a costo (più) contenuto a pochi giorni di distanza dalla chiusura delle trattative su una possibile collaborazione con Renault.
Il gruppo Volkswagen ha deciso di proseguire da solo e ha anche anticipato che la presentazione della prima elettrica da 20.000 euro avverrà nel 2027. Il compito di democratizzare l’elettrificazione “è diventato più impegnativo visto l’aumento dei costi dell’energia, dei materiali e delle materie prime”, avverte sempre Schäfer.
Anche perché il gruppo Volkswagen presenta questo programma all’insegne dello slogan “dall’Europa, per l’Europa”. Nel Vecchio Continente le materie prime scarseggiano e a livello comunitario si lavora a norme sempre più restrittive anche sull’affidabilità non solo ambientale della filiera.
Oltre che sulla condivisione delle tecnologie, il lavoro sul contenimento sui costi riguarderà la produzione, che potrebbe avvenire in Spagna (dove è già prevista la fabbricazione dei quattro modelli elettrici da 25.000 euro: la VW ID. 2, una Cupra, un Suv Skoda e un altro a marchio Volkswagen) oppure in un sito dell’Europa Orientale, magari in Slovacchia, a Bratislava, o nella Repubblica Ceca, a Mlada Boleslav.
Il gruppo non ha diffuso né dati né nomi, ma la più probabile prima elettrica da 20.000 euro dovrebbe essere la ID. 1. La stessa architettura potrebbe poi venire utilizzata anche da Skoda e, forse, da Seat, che assieme a Volkswagen condividevano già una utilitaria, presentata rispettivamente come Citigo, Mii e up!.
Per la commercializzazione si tratterà di attendere molto probabilmente fino al 2028, anche se nel frattempo la concorrenza non starà alla finestra, visto che già oggi la rivale Stellantis ha a listino un modello compatto elettrico con un prezzo compreso tra 20 e 25.000 euro, la Citroen ë-C3 da 23.000. E la cinese BYD dovrebbe cominciare a distribuire nel Vecchio Continente la Seagull a un prezzo attorno ai 20.000. In Cina, seppur meno equipaggiata, ne costa 9.000 e potrebbe pertanto anche “sopportare” l’eventuale previsto ritocco dei dazi.
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