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Universo elettrico, chi ha deciso di non vincolarsi?

di Redazione - 14/10/2024

Universo elettrico, chi ha deciso di non vincolarsi?

Testo di Mattia Eccheli

La carrellata sulle scelte delle più importanti case automobilistiche a livello globale sull’elettrificazione si conclude con il primo gruppo premium al mondo, quello dell’Elica, Bmw (che controlla anche Mini e Rolls-Royce), e con il primo gruppo al mondo in assoluto, Toyota, e con il colosso coreano Hyundai Kia. Tutti, seppur con sfumature differenti, non si sono ancorati a date precise.

Il primo stabilimento interamente “a batteria” di Bmw a fine 2027

Bmw è sempre stata cauta sulle scadenze e non si è sbilanciata sulle scadenze della svolta elettrica e sulla scadenza comunitaria del 2035 quale anno per l’entrata in vigore del divieto di commercializzazione di veicoli con motori a combustione. Ha accompagnato questa decisione con una strategia produttiva vocata alla flessibilità.

Non a caso, almeno per ora, sta incontrando meno problemi rispetto ai rivali, di sicuro rispetto a quelli tedeschi. L’opzione era stata inizialmente bollata come troppo prudente, mentre sta attualmente portando risultati importanti (e Bmw continua a lavorare anche all’idrogeno).

Solo alla fine del 2027 convertirà all’elettrico il primo sito, quello di Monaco di Baviera. Nei primi sei mesi dell’anno i volumi a zero emissioni sono lievitati del 25% a 190.000 macchine e una nuova spinta dovrebbe arrivare con il lancio dei modelli realizzati sulla piattaforma Neue Klasse in arrivo nel 2025. Almeno per ora Bmw non ha avuto bisogno di correggere la rotta, ma continua a non fissare alcuna data per l’addio ai motori convenzionali.

In Giappone e Corea del Sud si parla soprattutto di “neutralità carbonica”

I gruppi asiatici si tengono le mani libere. Toyota, primo costruttore al mondo, ha finora un solo modello elettrico in gamma, anche se assieme a Lexus con il 2026 conta di offrire 15 veicoli a zero emissioni in Europa, inclusi quelli commerciali leggeri, con una quota annuale del 20% nel Vecchio Continente come target.

L’obiettivo del colosso nipponico resta quello della neutralità carbonica nel 2040. I coreani di Hyundai e Kia hanno ampliato la proposta elettrica, anche se recentemente è stata ufficializzata la volontà di andare incontro ai consumatori europei con più ibride: la sola capofila intende passare da 7 a 14 modelli entro la fine del prossimo anno. L’elettrificazione completa resta nel mirino, ma il management non si è sbilanciato sulle date.

L’unica fissata è quella del 2030, anno entro il quale conta di “offrire entro una gamma completa di 21 modelli di veicoli elettrici, da quelli economici a quelli di lusso e ad alte prestazioni”. Hyundai ha come obiettivo le emissioni zero “entro il 2045”, in particolare eliminando quelle di CO2 “da tutte le fasi della produzione e rendendo la sua gamma di veicoli completamente carbon free”.

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