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Tesla, risolta la quadra delle batterie 4680

di Redazione - 19/07/2024

Tesla, risolta la quadra delle batterie 4680

Tesla aveva presentato per la prima volta la cella rotonda 4680 al Battery Day nel 2020, provvista di un particolare rivestimento a secco (DBE). Finora però, gli elettrodi delle batterie sono stati rivestiti utilizzando il cosiddetto processo a umido. La cella è attualmente utilizzata solo nel Cybertruck. Ma si tratterebbe di una specie di ibrido: l’anodo è già rivestito a secco, ma il catodo no.

Tesla le acquista ancora da fornitori come LG, dove vengono rivestite utilizzando il classico processo a umido. Quindi siamo ancora lontani dai risultati auspicati nella produzione. Questo perché, a quanto si vocifera negli ambienti, questo genere di tecnologia non avrebbe raggiunto il livello pianificato, sia in termini di prestazioni che di costi.

I vantaggi della tecnologia DBE

Il rivestimento degli elettrodi a secco, o processo di produzione degli elettrodi per batterie a secco, consente un’enorme riduzione dei costi durante la produzione di celle agli ioni di litio. Tradizionalmente, gli elettrodi delle batterie sono una poltiglia che deve essere essiccata per il processo di assemblaggio finale, che richiede tempo e consuma molta energia. Ecco perché il DBE può potenzialmente ridurre i costi di produzione del 50%. Tesla ha scommesso quasi tutto sulla padronanza di questa tecnologia, ma senza grandi risultati.

Un nuovo rapporto dalla Cina afferma che la casa americana ha finalmente risolto il processo di rivestimento a secco del catodo, aprendo la strada a una massiccia riduzione dei costi per le sue celle 4680. Ciò consentirà di produrre sia l’anodo che il catodo utilizzando la tecnologia DBE.

Anche se al momento ci sono ancora delle sfide nel trasferire il processo di produzione ai catodi, Musk avrebbe chiesto al team della batteria di ridurre i costi entro la fine dell’anno. Tesla ha dichiarato di recente che prevede di superare il costo per kWh dei fornitori di celle entro la fine dell’anno grazie alla propria cella 4680. Quindi potrebbe iniziare la produzione in serie delle nuove batterie Cybercell 2.0 entro proprio nel corso dello stesso periodo.

 

 

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