Quando si tratta di auto elettriche, una delle tematiche che spesso tiene banco riguarda i costi di ricarica. Costo che dipende da diversi fattori: ricarica domestica, ricarica da colonnine a corrente alternata oppure continua (quelle veloci per intenderci) oppure ancora la ricarica in abbonamento. Nel nostro Paese il costo indicativo di una ricarica presso la propria abitazione si aggira intorno ai 20 centesimi di euro per kWh.
Se invece si ricarica da uno stallo, il prezzo dell’energia varia in funzione della tipologia dello stesso: i sistemi rapidi o ultra rapidi in corrente continua costano di più, arrivando a punte di 0,99 euro per kWh, se la ricarica avviene da una colonnina da 350 kW di potenza.
La ricarica più lenta, quella delle colonnine da massimo 22 kW di potenza in corrente alternata, è intorno a 0,60 euro per kWh. Si tratta ovviamente di cifre relative, che non tengono conto della disponibilità di formule di abbonamento, che consentono di fatto di ricaricare la propria auto con diverse tipologie di colonnine, dietro il pagamento di una quota fissa: anche in questo caso si può passare da 30 a 90 euro al mese, in funzione dello specifico abbonamento.
Fatta la premessa, esistono realtà (non l’Italia) dove si può essere pagati per una ricarica alla propria auto elettrica. Tale affermazione non poteva che riguardare alcuni Paesi nordici, che in certe situazioni si trovano nella condizione di produrre più energia di quanto ne serva.
Questi Paesi sono pertanto a “caccia” di fonti di accumulo: le auto elettriche, per esempio. Succede, per citarne una, in Danimarca, dove il proprietario di una Tesla Model 3 ha ricevuto un “compenso” di 15,62 euro per aver messo in carica l’auto per circa 6 ore. Non si tratta di una cifra standard, ma dipende dall’orario in cui la ricarica dell’auto elettrica è stata effettuata, dagli incentivi sulla rete e da diversi altri fattori. I clienti possono ricevere denaro sul proprio conto bancario o utilizzare questi importi come sconti sulle bollette mensili future quando il prezzo dell’elettricità può essere più alto.
Come accennato poc’anzi, certi Paesi nordici hanno un surplus di produzione energetica, derivata dalla grande disponibilità di sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili. È il classico caso in cui l’offerta super la domanda. Quanto raccontato poco sopra può accadere in alcuni Paesi europei perché l’elettricità è difficile da immagazzinare economicamente. Sono gli stessi Paesi che hanno clienti al dettaglio con i cosiddetti contratti dinamici. In quanto tali, la ricarica dell’auto elettrica può essere addirittura pagata a chi ne usufruisce, durante intervalli specifici. I prezzi dinamici non sono una novità assoluta, ma nel frangente della ricarica delle auto elettriche sono una svolta positiva per gli utenti.
Testo di Cesare Cappa
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