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Quali sono le tipologie di strade più pericolose?

di Redazione - 28/03/2024

La sicurezza stradale è sempre un tema caldo. Ma questa volta l’argomento discusso non riguarda potenziali cause di distrazione al volante ed affini. Bensì il riferimento è ad uno studio che mostra in modo sistematico quali siano i percorsi potenzialmente più pericolosi e racconta di come lungo certe tipologie di strade si concentri la più alta percentuale di sinistri (anche mortali).

Secondo il Rapporto PIN Flash 46 “Reducing road deaths on rural roads” pubblicato oggi dal Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti (ETSC), organizzazione indipendente, senza scopo di lucro, con sede a Bruxelles, le strade extraurbane risultano più pericolose. Sono tratti spesso privi di barriere centrali e laterali, e percorse da veicoli molto diversi in termini di peso e velocità, che vanno dagli autocarri agli utenti più vulnerabili, come ciclisti e pedoni.

La situazione in Italia e in Europa

Nel nostro Paese il maggior numero di decessi (48,5% del totale vittime della strada nel 2022) si concentra proprio su tale tipologia di strade, che presentano un indice di mortalità più elevato (4,3 decessi ogni 100 incidenti), rispetto agli altri ambiti stradali (3,5 autostrade; 1,1 strade urbane). Nell’Unione Europea, metà di tutte le vittime della strada – circa 10.000 morti nel 2022 – avvengono su strade extraurbane non autostradali.

Lo studio sottolinea che, sebbene sia visto frequentemente come un problema di sicurezza stradale urbana, circa la metà dei decessi di ciclisti si verifica sulle strade extraurbane, sulle quali i ciclisti si muovono insieme ad un traffico molto più pesante e veloce. Su tali strade sta, inoltre, crescendo l’uso delle e-bike, spesso tra i ciclisti più anziani, un fattore che le autorità locali e nazionali dovrebbero tenere adeguatamente in considerazione in sede di pianificazione degli investimenti.

Fattori di rischio e soluzioni

Il confronto tra gli Stati europei analizzati nello studio, mostra che la velocità rimane un importante fattore di rischio: in molti paesi, un gran numero di conducenti guida superando il limite indicato sulle strade extraurbane, nonostante la disponibilità e affidabilità di tecnologie di controllo automatizzato, come autovelox e dispositivi che rilevano la velocità media (tutor).

Quattro le raccomandazioni ETSC per renderle più sicure: installazione di barriere laterali e centrali, rimozione degli ostacoli lungo il ciglio delle strade, costruzione di percorsi separati per i ciclisti e di marciapiedi per i pedoni. L’Organizzazione auspica, infine, che il sistema di chiamata automatica d’emergenza “eCall” dell’UE – obbligatorio su tutte le nuove autovetture – venga esteso ad altri tipi di veicoli, in particolare ai motocicli. Nelle zone extraurbane, infatti, un sistema eCall in grado di inviare, in automatico, ai servizi di emergenza, informazioni sulla localizzazione, potrebbe salvare la vita di conducenti o motociclisti impossibilitati a chiamare i soccorsi.

 

 

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