La Porsche 911 RSR Project è l’ennesimo restomod che ha per protagonista la sportiva di Zuffenhausen. Qualcuno potrebbe affermare che forse non ce ne era bisogno, qualcun altro potrebbe più semplicemente rimanere affascinato dalla livrea ispirata alla Gulf Oil. L’elaborazione, ad opera della newyorkese RSR Factory, ha un prezzo di partenza di 375.000 dollari (poco meno di 350.000 euro). Ma a fare la differenza rispetto ad altre “opere” che seguono il filone 911, è proprio il modus operandi dell’azienda americana, molto più attenta alla tradizione e meno dedita agli stravolgimenti.
La prima regola per essere “editabile” dai ragazzi di RSR Factory, la vettura deve essere stata prodotta tra il 1984 e il 1989. Ma questo non è sufficiente per dare il via al processo di restomod. La 911 deve avere una carrozzeria zincata, senza ruggine e uno storico senza incidenti. Facile ma non facilissimo. E poi bisogna avere tanta pazienza, perché il processo di evoluzione richiede dai 12 ai 15 mesi di tempo per essere portato a compimento.
I clienti possono scegliere tra una serie di componenti aggiuntivi, incluso l’iconico spoiler a coda d’anatra che è stato applicato a questa Gulf Blue 911. L’azienda newyorkese non ha menzionato quale motore si trovi sotto il cofano di questa 911, ma sappiamo che sono disponibili diverse opzioni di cubatura, da 3,2 litri, 3,4 litri e 3,5 litri. I freni, aggiornati, includono pinze a quattro pistoncini su tutti e quattro i dischi.
Sulla Nove Uno Uno “restomodizzata” è stato installato un moderno sistema di climatizzazione, anche se a 10.000 dollari non è esattamente tra i più economici disponibili. A bordo presenta un nuovo cielo, alette parasole, pannelli delle portiere RS, nuovo parabrezza e un nuovo lunotto. Particolare il nuovo quadro strumenti dal sapore vintage, così come il volante a quattro razze.
La 911 by RSR Factory è stata dotata di nuovi cerchi Braid da 15 pollici avvolti in pneumatici Michelin TB-15. Guarnizioni e manicotti sono stati tutti sostituiti e anche le sospensioni sono state ricostruite. Nuovi ammortizzatori e boccole migliorano poi la manovrabilità. Di fatto tutta la parte relativa alla componentistica, come come per gli interni, ha un ampio margine di personalizzazione. La differenza, rispetto ad altre build, è che la carrozzeria è quella originale. Quindi niente spazio a carbonio o materiali ultraleggeri. Piuttosto va interpretata come una elaborazione moderna di una Porsche del passato.
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