Testo di Andrea Nicoli
Mai come in questo caso si può parlare di una nuova Opel Grandland. Non solo per i 17 cm guadagnati in lunghezza, da 448 a 465 rispetto alla precedente, ma anche per il design più sportivo e la nuova piattaforma STLA Medium (la stessa di Peugeot 3008). A tanti la parola piattaforma non dirà molto ma ha un significato importante perché alla base del progetto del generoso Crossover di Opel c’è un pianale nato per le vetture elettrificate: Bev, PHEV e hybrid. Questo si traduce in cinque posti comodi, una capacità di carico da 550 a 1.641 litri, assieme a uno spazio flessibile che può ospitare una generosa batteria o un doppio motore.
Grandland nasce per soddisfare il mercato “green” fatto di vetture BEV, cioè le Battery Electric Vehicle, ricordando che la stessa Opel ha dichiarato che entro il 2028 produrrà solo vetture elettriche. L’obiettivo prefissato è stato la miglior gestione degli spazi interni unito a diversi livelli di autonomia (e costi) che questo genere di auto deve poter proporre.
Ad esempio nella versione “low range” è stoccata una bella batteria slim da 98 kWh, che segue tutto il pianale senza rubare spazio in abitacolo. Questa soluzione permette un’autonomia di circa 700 km e, sfruttando l’efficienza di una colonnina rapida a corrente continua, si ricarica all’80% in soli 26 minuti. Nel caso della versione “dual motor”, con il secondo motore elettrico posizionato al posteriore, si può invece contare sulla trazione integrale utile per l’impiego su fiondi con scarsa aderenza ma anche per aumentare la capacità di traino. Un aspetto importante per questo genere di vetture.
Già dal momento del lancio, previsto nella seconda metà del 2024, Opel dovrebbe proporre anche una Grandland Hybrid al motore 1.200 a 3 cilindri da 136 cv affiancato dall’elettrico a 48 volt che genera altri 28 cv. Stesso dicasi per una versione Plug-In Hybrid realizzata sulla base del motore da 195 cv, già utilizzato su altre vetture del gruppo Stellantis, con un’autonomia a zero emissioni di 85 km.
A breve si avrà dunque un’ampia proposta di soluzioni per le diverse esigenze d’uso sottolineando che in Opel ci tengono a ricordare che i loro motori sono sviluppati in Germania e l’assetto, con ammortizzatori regolabili, rispecchia il DNS “rigido” delle vetture tedesche.
Il design delle ultime Opel come Mokka, Astra e più recentemente Frontera si ritrova immediatamente nella Opel Grandland, dove compare anche il nuovo “Blitz”, il logo della Casa tedesca che qui è illuminato. Linee tese, spigoli vivi e passaruota muscolosi che ospitano ruote fino a 20 pollici.
La griglia frontale non ha bisogno di molta aria, specialmente nelle versioni elettriche, ed ecco la mascherina a tutta larghezza con inseriti i fari full LED (Intelli-Lux Pixel Matrix HD con 51.200 pixel) e i radar di controllo. Stesso dicasi per il posteriore con gli stetti fari a LED che si allungano sul portellone con la scritta Opel illuminata. Nell’esemplare che abbiamo visto in anteprima compare anche il bicolore che slancia la linea dove spicca un ampio cofano orizzontale, il parabrezza decisamente inclinato come il terzo montante posteriore.
Interni sobri e funzionali. Plastiche e tessuti, come quelli della parte superiore delle portiere, sono realizzati con materiali riciclati al 100%, alla prima apparenza meno pretenziosi ma sicuramente robusti ed ecologici. La plancia poco invasiva è formata da un cruscotto ben visibile di soli 10” e un generoso display centrale stretto e lungo da 16” orientato verso il guidatore, che raccoglie tutto l’infotainment.
Il volante è smussato sopra e sotto, la consolle centrale è ampia e contempla una smartphone station con una copertura in plastica trasparente, che permette di vedere il display del telefonino anche quando e sottocarica sulla piastra wireless. In totale lo spazio per i piccoli oggetti suddivisi nei vari vani portaoggetti è di 35 litri.
I sedili “Intelli-Seat” rimangono uno dei plus di casa Opel. Ottimamente sagomati e con un’imbottitura a sostegno differenziato, possono avere il massaggio e la ventilazione tra gli accessori proposti. Dietro c’è molto spazio per le gambe grazie al passo è di ben 274 cm e il pianale piatto. La soluzione dello schienale posteriore suddiviso 40-20-40% permette varie soluzioni di carico anche se la sogli adi accesso posteriore è parecchio alta da terra. Quattro le porte USB di serie.
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Le vetture, frutto di una stretta collaborazione tra la FIA e i team, presentano significative modifiche aerodinamiche volte ad aumentare il carico e migliorare le prestazioni