La questione dazi sulle elettriche cinesi non sembrerebbe preoccupare più di tanto un colosso come BYD. Non tanto perché è uno dei brand meno colpiti dalla “tassazione aggiuntiva” quanto perché starebbe arrivando (nuovamente) in Europa, ovvero in Turchia. Secondo quanto riferisce Bloomberg e ripreso da Automotive News Europe, l’azienda cinese è pronta a fissare un altro tassello tra i suoi impianti di produzione. Non è una prima assoluta se si guarda proprio all’Europa, essendo l’Ungheria già interessata dallo sviluppo di BYD.
Secondo le fonti citate dagli organi d’informazione di cui sopra, verrà realizzato un impianto da 1 miliardo di dollari nella parte occidentale del Paese. Infatti, stando a quanto affermato, è previsto che il presidente turco Erdogan sveli l’accordo tra le parti nel corso di un evento nella provincia di Manisa, dove verrà costruito l’impianto.
La nuova fabbrica potrà anche contare su di un mercato interno (turco) in deciso fermento. Infatti la quota di vetture elettriche in Turchia, che ricordiamo conta 90 milioni di abitanti, si attesta intorno al 7,5%. I rapporti con la Cina sembrerebbero poi sempre più distesi e collaborativi dopo i colloqui tra Erdogan e il presidente cinese Xi Jinping durante un incontro della Shanghai Cooperation Organization ad Astana, Kazakistan.
Colloqui in cui la stessa Turchia ha sostanzialmente deciso di voler fare marcia indietro rispetto ai piani di una tariffa del 40 percento su tutti i veicoli provenienti dalla Cina. Nel mentre BYD si prepara a lanciare un offensiva di prodotti sempre più varia e variegata. Come la nuova Seagull, che dovrebbe avere un costo al pubblico inferiore ai 20.000 euro.
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