Uno dei temi ricorrenti quando si parla di vetture elettriche è legato alle tempistiche relative alla ricarica. Per quanto rapide siano le vetture di ultima generazione, c’è chi reclama tempi in linea con le automobili termiche. Una possibilità al momento remota, ma che nel battery swap potrebbe aver trovato una soluzione che, se non analoga, dovrebbe garantire quella celerità che un certo utente si aspetta.
Se non sapete di cosa si tratta, è presto detto. Nio da tempo impiega questo sistema in Cina e ha aperto alcune stazioni in Europa. Come si evince dalla denominazione in inglese, si tratta di un vero e proprio cambio batteria. Pertanto si arriva presso la stazione con la propria vettura elettrica e nel giro qualche minuto viene cambiato l’accumulatore con uno già carico. Un metodo certamente dispendioso come risorse, ma che Nio porta avanti a testa alta, coinvolgendo anche il Gruppo (sempre cinese) Geely.
Ciò non significa che le vetture dei brand di cui sopra non si possano ricaricare alle colonnine tradizionali. Il battery swap rappresenta un’alternativa in più rispetto ai metodi tradizionali. Geely, che detiene una quota di quasi il 6% del mercato dei veicoli elettrici nella Cina continentale, è diventato il secondo colosso automobilistico cinese ad adottare questa tecnologia.
Nio attualmente consente ai conducenti di acquistare le batterie a titolo definitivo o di noleggiarle. Entrambi i tipi sono ammessi nelle stazioni di scambio. Pare che il sistema di battery swap abbia lo stesso costo dell’utilizzo di un Tesla Supercharger.
Le due società creeranno congiuntamente progetti per batterie sostituibili, espanderanno la rete di stazioni di scambio e miglioreranno le capacità operative. Anche perché ci deve essere uno standard comune per fare in modo che un sistema automatizzato possa operare nel cambio accumulatore. Nel frattempo, prima che Nio arrivi in Italia, la rete di scambio batteria della casa cinese si sta lentamente espandendo anche in Europa.
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