Per quanto si possa disquisire sulle cause dei cambiamenti climatici, è un dato di fatto che la violenza di certe perturbazioni, peraltro più frequenti che in passato, abbia creato non pochi problemi alla circolazione stradale. Ma se il meteo non si può comandare, sarà forse possibile evitare strade interrotte o allagate, almeno stando a quanto sta brevettando Here. Azienda che fornisce e realizza servizi e tecnologie di dati di tipo geografico e di mappatura per il settore automobilistico. La società è una comproprietà di Audi, BMW e Daimler.
Partendo dal presupposto che applicazioni come Google Maps o Waze consentono ai propri utenti di segnalare un pericolo sulla strada e quindi anche una eventuale interruzione – derivata ad esempio da un allagamento – quello a cui sta lavorando Here è per certi aspetti più tecnologico. Perché ad essere coinvolto non è tanto l’utente, quanto i dispositivi di bordo dell’auto.
Protagonisti telecamere, sensori LiDAR e qualsiasi apparecchiatura in grado di rilevare eventuali strade allagate. C’è ancora un lavoro a monte da fare, prima di raggiungere il risultato finale. Ovvero realizzare un database di strade soggette a inondazioni. Database che si andrebbe a comporre sia grazie alle informazioni raccolte tramite gli apparati presenti in vettura (vedi sopra) sia utilizzando lo storico di eventi già accaduti e di incidenti passati. Se una strada è parte del database, pertanto è tra quelle potenzialmente a rischio in caso di alluvione, la tecnologia sviluppata da Here dovrebbe prevedere, con una certa precisione, se l’allagamento è possibile.
Fondamentale, da sottolineare nuovamente, che il database sia dettagliato e completo, solo in questo modo sarà possibile determinare se le condizioni meteorologiche in atto, sono tali da rendere plausibile la possibilità di allagamento. All’atto pratico il sistema di Here confronta il database con le informazioni in tempo reale che riceve dalle auto, stimando la probabilità che i conducenti incontrino una strada allagata. Il software di navigazione calcolerà quindi percorsi alternativi, prima di aver comunque inviato un segnale di allerta a tutte le auto nella zona. Tecnologia che potrebbe essere spendibile anche sulle vettura a guida autonoma, essendo questa una delle branchie di ricerca del gruppo tedesco. Anche perché, nello specifico, questa è una funzione completamente automatizzata che non richiede alcun intervento da parte dell’uomo.
Come asserito poc’anzi, anche Google Maps e Waze vantano funzioni di allerta similari, anche per quello che riguarda le strade allagate. Ma c’è una differenza sostanziale, dato che non si tratta di tecnologie che lavorano in modo autonomo, perché coinvolgono sempre gli utenti della strada, ossia le persone che in quel determinato momento stanno percorrendo quel tratto specifico interessato dall’alluvione.
Sostanzialmente, il sistema di crowdsourcing che definisce Maps e Waze coinvolge un conducente che percorre una strada allagata e che poi lo fa sapere agli altri utenti attivi in quella determinata zona. Di conseguenza, almeno un veicolo dovrà trovarsi nei pressi della strada allagata, così che il conducente possa fare la propria segnalazione. Lo scopo di Here è quello di prevenire questa situazione.
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