La Ferrari ha deciso di mettere le ali. Una bella grande, come non si vedeva dai tempi della F40 o della F50, le storiche supercar della casa. Sulla nuova SF 90 XX Stradale e sulla sorella Spider con tetto retrattile rigido, compare un vistoso alettone posteriore fisso. Un’appendice necessaria per tenerle incollate alla pista, toccando l’incredibile valore di 530 kg di carico aerodinamico a 250 km/h, permettendo ai clienti travestiti da piloti di realizzare tempi record sulla pista di Fiorano. “Abbiamo migliorato così tanto la prestazione sul giro che non sveliamo ancora il tempo, ma organizzeremo un evento apposta per raccontarlo a tutti”, spiega Enrico Galliera, il responsabile marketing e commerciale del Cavallino.
Una Ferrari mai vista, la più potente tra quelle omologate anche per la strada. Migliorare le prestazioni della SF 90 Stradale non era semplice, tra motore ibrido ed elettrico, metteva già in strada 1000 cavalli. “Quando l’abbiamo presentata abbiamo detto: non vedrete una versione speciale perché è impossibile fare meglio”. Invece eccola qui con 30 cavalli in più e prestazioni ancora più mostruose: 0-100 km/h in 2”3 e 0-200 km/h in 6”5, con una velocità massima di 320 km/h.
L’otto cilindri termico da 3990 cc sviluppa 797 cavalli, il motore elettrico ne aggiunge 233. A Raffaele de Simone, il collaudatore capo di casa Ferrari, brillano gli occhi quando ne parla e racconta l’effetto extraboost, quello di diretta derivazione F1 che garantisce potenza aggiuntiva per una finestra di tempo di durata definita, permettendo di migliorare le prestazioni dopo aver messo sulla strada tutta la potenza.
“Non è stato facile realizzare una vettura così. Per riuscirci abbiamo seguito un processo inverso. Siamo partiti dalle nostre vetture da pista per capire che cosa potevamo aggiungere alla SF 90 Stradale. Abbiamo stressato i tecnici che ci dicevamo fosse impossibile migliorarla, ma alla fine eccola qui. Una Ferrari da pista che può divertire anche in strada”, racconta Enrico Galliera. Come sia riuscita l’operazione lo raccontano Gianmaria Fulgenzi, il responsabile tecnico, e Flavio Manzoni il mago del design.
Si è lavorato sul motore endotermico, riducendone il peso (3,5 chili) e aumentandone la potenza intervenendo sulla lucidatura dei condotti di aspirazione e scarico, sulla camera di combustione (aumentato il rapporto di compressione) ed equipaggiandolo di nuovi pistoni e lavorazioni specifiche eseguite per aumentare il rapporto di compressione. Si è migliorata anche la cambiata, seguendo le logiche già adottate per la Daytona SP3 ed ottenendo profili di accelerazione dinamica più coinvolgenti. Cambia molto anche il sound, per ora sentito solo in una registrazione, ma davvero molto molto rotondo.
Flavio Manzoni, da parte sua, è riuscito a rendere ancora più grintosa la SF90 Stradale, senza però renderla sfacciata o volgare, nonostante quell’alettone posteriore che però, in color carbonio, riesce a nascondersi. La versione XX aggiunge grinta e potenza, ma non perde eleganza. Si vede che è una Ferrari nata per correre, non è una Formula 1 vestita da sera come la Roma, ma quando la vedremo passare in città non farà l’effetto pugno nello stomaco che trasmettono certe supercar.
Ovviamente non è una Ferrari per tutti. Numeri limitati (799 per la Stradale e 599 per la Spider) e prezzo (770 mila euro per la Stradale e 850 per la Spider), le nuove nate sono riservate a chi ha già diverse Ferrari in casa e negli anni ha dimostrato di comprarle, guidarle e soprattutto non rivenderle subito per specularci sopra. Sono Ferrari speciali per ferraristi doc, clienti che hanno già visto le auto nei giorni scorsi e l’hanno subito ordinata.
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