McLaren, con un bilancio in passivo di oltre 235 milioni di euro, ha deciso di mettere in vendita parte della sua collezione per poter finanziare gli aggiornamenti della Artura.
Bisogno di liquidità
I costi di produzione delle supercar sono alti e i clienti che le acquistano pretendono molto, dopo aver speso tanto. Per questo McLaren ha bisogno della liquidità necessaria che permetta di stabilizzare il bilancio e di perfezionare la Artura. Per farlo, la Casa britannica ha deciso di vendere parte della sua collezione di modelli d'epoca.
Durante il report sugli utili del terzo trimestre, McLaren ha dichiarato: "siamo in trattative attive con gli azionisti in merito a una ricapitalizzazione del gruppo". Secondo quanto riportato il costruttore avrebbe bisogno di circa 290 milioni di euro nei prossimi mesi.
Già il bilancio del 2021 si era chiuso con una perdita di 80 milioni di euro, a cui si sono sommati altri 235 milioni di passivo dei primi nove mesi del 2022.
Rimandare la questione
Sono inoltre stati riscontrati diversi problemi con Artura, la supercar ibrida plug-in presentata nella primavera del 2021: le consegne erano previste per la fine del 2021, ma la data è stata posticipata diverse volte. Le prime auto sarebbero dovute arrivare nel corso dell'estate 2022, ma non è stato possibile: durante alcuni test sono emerse delle carenze nel powertrain e nei software.
Risolvere i problemi
Tirando le somme le Artura non sono ancora state consegnate perché la Casa intende prima risolvere tutte queste problematiche. Per farlo, però occorrono nuovi fondi, da qui la decisione di vendere parte delle monoposto che popolano il museo McLaren, una pratica che non è nuova per il brand britannico, che in passato ha venduto diverse vetture a clienti selezionati. Le auto verranno acquisite dal fondo sovrano del Barhein, Mumtalakat Holding, come garanzia per un impegno finanziario di oltre 115 milioni di euro.