Oggi, nella grande costellazione Stellantis, si affollano marchi francesi, italiani, tedeschi, americani, in un crogiuolo multinazionale frutto di un’economia globalizzata. Ma anche nel passato non troppo lontano accordi portarono alla collaborazione, ignara premonitrice, di quelli che allora erano ancora il Gruppo Fiat e il transalpino PSA. Alla fine degli anni Settanta viene creata la Sevel (Società Europea Veicoli Leggeri) con sedi produttive dal 1981 in Abruzzo nella Val di Sangro, per mezzi commerciali, e in Francia, dal 1988 a Valenciennes, per modelli monovolume di fascia media.
In quest’ultimo settore vengono lanciate in contemporanea nel 1994 quattro vetture, strettamente imparentate ma con diverse caratterizzazioni per preservare l’identità di marca: Fiat Ulysse, Lancia Z, Citroen Evasion e Peugeot 806. L’obiettivo è conquistare spazio importante in un ambito dove l’attrice principale è all’epoca nel Continente la Renault Espace e dove si preparano a farsi largo i frutti di un’altra sinergia, quella che accomuna Ford Galaxy, Volkswagen Sharan e Seat Alhambra.
Spazio in abbondanza
Il maggiore successo di vendite nel quartetto italo-francese è per la Fiat, che riesce a valorizzare nel modo migliore le qualità funzionali, vocazione primaria della famiglia. La base di partenza per tutte le monovolume Sevel sono i commerciali Scudo, Jumpy ed Expert, rivisti in chiave automobilistica. La Ulysse, che si affianca nella gamma della casa alla Multipla, è lunga 4,45 metri e alta ben 1,72, ha forme squadrate con effetto furgone appena dissimulato, ma le vetrature sono ampie per una visibilità panoramica e, in evidenza, le funzionali portiere posteriori ad apertura scorrevole.
Più corposo l’intervento di trasformazione all’interno, con allestimenti non lussuosi ma di buona qualità e la plancia ospita in basso la leva del cambio, perfettamente a portata di mano. Eccezionale la disponibilità di spazio nell’abitacolo a fronte delle dimensioni esterne non eccessive, modulabile per ospitare fino a sette passeggeri su comode poltrone singole (anche girevoli ed estraibili), otto se si sceglie la configurazione con panchetta unica in terza fila. L’agibilità è tale da permettere agevoli movimenti all’interno e la capacità di carico può raggiungere quasi quella del furgone Scudo. Paragonabile ad una ben dotata vettura di fascia media l’offerta di accessori.
Guarda soprattutto al comfort
Tecnicamente, i contenuti sono adeguati al ruolo di familiare polivalente, facile da guidare e che guarda soprattutto al comfort, con schema a motore trasversale e trazione anteriore, sospensioni anteriori McPherson e posteriori a ruote interconnesse, freni a disco anteriori e ABS, sterzo a cremagliera servoassistito. In grado di soddisfare molte esigenze l’ampia possibilità di scelta, che si arricchisce via via nel tempo, fra i quattro cilindri di origine PSA, tutti con cambio a 5 marce: benzina da 1,8 a 2 litri, anche 16 valvole e turbo, per potenze da 99 a 147 cavalli; diesel da 1,9 a 2,1 litri e potenze da 90 a 109 cavalli. Di livello le prestazioni, con velocità massima che può raggiungere i 195 chilometri orari.
Sul mercato la Ulysse è competitiva, a prezzi che in Italia partono da circa 39 milioni di lire, a fronte degli oltre 40 della Renault Espace e rispetto alle “cugine” Citroen Evasion, a quota 43 milioni, Peugeot 806 e Lancia Z disponibili esclusivamente nelle varianti top a 49 e 55 milioni.
Gli sviluppi
Nel 2002 viene presentata la seconda generazione delle monovolume Sevel, ma soltanto la Fiat mantiene la stessa denominazione, imparentata ora con la Lancia Phedra, la Citroen C8 e la Peugeot 807. D’altra parte, si tratta di vetture completamente riviste, che sfruttano ora una nuova piattaforma e con un’impronta estetica del tutto diversa.
Più lunga (4,72 metri), la Ulysse sale di fatto di un gradino nella categoria, con accenti più raffinati nello stile, finiture migliorate ed equipaggiamenti di classe superiore (le portiere scorrevoli , ad esempio, sono a comando elettrico e non mancano clima bi-zona e navigatore). La meccanica può vantare sospensioni posteriori indipendenti a bracci multipli, quattro freni a disco e il controllo elettronico di trazione e stabilità. Sempre PSA e di nuova generazione i motori, bialbero e 16 valvole, 2 litri a benzina da 136 cavalli e diesel 2 e 2,2 litri, anche bi-turbo da 109 a 170 cavalli.
La produzione cessa nel 2010, per complessive 200mila unità delle due serie, lasciando il posto alla crossover Freemont, variante italiana della statunitense Dodge Journey, ma il nome Ulysse è tornato di recente ad identificare un MPV elettrico, ancora una volta con parentele francesi nell’ambito di Stellantis.