Dopo la Cina con la gigafactory di Shanghai e l’Europa con quella di Berlino, Tesla ha ulteriori mire espansionistiche in Asia. L’ultimo capitolo di questo nuovo romanzo è la conversazione avvenuta tra il ceo del costruttore Elon Musk e Yoon Suk-yeol, presidente della Corea del Sud. Secondo un documento ufficiale della presidenza di Seoul, l’uomo più ricco del mondo avrebbe affermato di considerare il Paese “tra i principali candidati per la costruzione di una fabbrica” che produrrebbe auto elettriche destinate soprattutto a quella area geografica.
La chiacchierata è avvenuta proprio in seguito alle notizie - arrivate da diverse fonti - che danno il costruttore di mezzi a batteria interessato a realizzare, in futuro, un nuovo impianto da qualche parte in Asia. Secondo l’ufficio di Yoon Suk-yeol, la Corea del Sud potrebbe conquistare l’investimento grazie alle buone condizioni offerte e all’alto livello infrastrutturale e tecnologico di cui dispone.
Vicini utili
Inoltre, mettere su uno stabilimento in Corea del Sud potrebbe consentire a Tesla di lavorare a stretto contatto con alcuni dei suoi partner che vengono proprio da lì, come LG Energy Solution che già realizza batterie per la sua gamma. Stesso discorso varrebbe per altri possibili fornitori come Samsung Electronics e LG Innotek Company.
"Prevediamo di acquistare componenti per un valore di oltre 10 miliardi di dollari da aziende sudcoreane nel 2023, grazie alla significativa espansione della cooperazione della catena di fornitura con le aziende locali” avrebbe detto Musk, sempre secondo l'ufficio di Yoon.
Altre possibilità
La Corea del Sud non è certo l’unico Paese interessato dalla possibilità di ospitare una fabbrica Tesla. Indonesia, India e altri governi stanno già facendo pressioni per aggiudicarsi il prossimo investimento del costruttore di veicoli elettrici.
Ad agosto, il presidente indonesiano Joko Widodo ha esortato Tesla a sbarcare nel Paese e lo stesso capo dello stato e alti funzionari del governo hanno avuto incontri con Musk, durante i quali gli hanno chiesto di prendere in considerazione il Paese del sud-est asiatico come hub per la produzione di automobili, oltre che di batterie.
Stesso discorso per Delhi, con l’India che - già in passato - era stata indicata come forte candidata a ricevere l’investimento.