Costruire auto elettriche richiede meno manodopera, circa il 40%, ma non significa eliminare i pericoli in fabbrica. Almeno una dozzina dei dipendenti dello stabilimento di Normal, Illinois, di proprietà del costruttore di mezzi a batteria Rivian hanno denunciato le rischiose condizioni di lavoro, parlando di lesioni, rottura di arti e di infrazioni sui protocolli di sicurezza, in particolare per quanto riguarda la prevenzione di infortuni e la difesa da possibili infezioni come il Covid.
A sostenere il grido d'allarme dei dipendenti è sceso in campo lo United Auto Workers, il sindacato di categoria dei lavoratori dell’automotive in America che sta cercando di organizzare una propria rappresentanza all’interno della fabbrica.
La reazione
Tramite un portavoce, il costruttore - pur non scendendo nei particolari per rispetto della privacy dei lavoratori - ha comunque negato che ci siano un atteggiamento troppo rilassato sulle questioni della sicurezza e ha invece sottolineato come si tratti di casi sporadici. Le denunce, secondo Rivian, riguardano solo lo 0,2% dei 6.700 dipendenti dello stabilimento.
"Creare un ambiente sicuro e stimolante è una pratica quotidiana che ci aspettiamo da ogni dipendente Rivian e fa parte delle nostre procedure operative", ha dichiarato l'azienda in un comunicato.
Questione difficile
La questione della sindacalizzazione delle fabbriche in America non è affatto secondaria. Non esiste, negli Usa, una norma che obblighi a una rappresentanza a difesa dei lavoratori e ci sono casi, come quello di Tesla, nei quali le aziende cercano di impedire che i dipendenti si organizzino. Elon Musk, ceo del costruttore oggi a Austin, è stato anche multato per aver minacciato di tagliare fuori da una distribuzione di bonus coloro che si fossero uniti in organizzazione sindacale.
La legge sugli incentivi voluta dalla amministrazione Biden e ancora in discussione in Parlamento prevede sconti fiscali maggiori per le auto prodotte negli Usa e in impianti sindacalizzati: una scelta contestata da molti costruttori stranieri con fabbriche non sindacalizzate.