Ultimo aggiornamento  04 giugno 2023 20:22

Auto robot: è crisi.

Paolo Borgognone ·

L’auto robot è un sogno destinato a rimanere sulla carta? Non siamo certamente a questo, ma la notizia - rimbalzata negli ultimi giorni dagli Usa - della chiusura di Argo AI, joint venture per lo sviluppo della guida autonoma tra due colossi dell’automotive come Ford e Volkswagen, certamente conferma un trend. La tabella di marcia verso i veicoli driverless viene sicuramente viene riscritta per l'ennesima volta e nuvole nere si ammassano all’orizzonte. 

Argo AI - con sede a Pittsburgh - era stata rilevata dai due costruttori nel 2019, dando una forte accelerata al settore. Ma i previsti sviluppi, evidentemente, hanno tardato ad arrivare e oggi il panorama è totalmente cambiato. La maggior parte dei dipendenti verrà trasferita ad altre attività e il giudizio di John Lawler, direttore finanziario di Ford, è lapidario: "È diventato molto chiaro che i veicoli completamente autonomi e redditizi su scala sono ancora molto lontani”.

Un commento che ricalca quello di molti analisti del settore come Evangelos Simoudis, investitore, autore e consulente aziendale, che in una recente intervista a Reuters ha sottolineato come "non è mai stato chiaro quale sarebbe stato il ritorno finanziario”. Parlando di Argo AI, ma anche dei grandi investimenti richiesti per esempio a Gm per ottenere dei risultati nel comparto, Simoudis ha detto di aspettarsi “altre decisioni di questo tipo”. I primi scricchiolii per Argo erano arrivati lo scorso luglio quando l’azienda aveva parlato di 150 licenziamenti mentre “stava modificando il suo piano aziendale”.

Settore in bilico

I tempi di diffusione dei veicoli a guida autonoma - a causa di una serie di considerazioni che vanno dai costi alle difficoltà tecniche a quelle di approvvigionamento - si stanno sempre più allungando. Tra le conseguenze di questo anche la drastica riduzione del valore di molte delle aziende coinvolte, nonostante si stimi come l'investimento complessivo da parte delle case automobilistiche sia arrivato alla cifra di 100 miliardi di  dollari

Per esempio, l’impegno iniziale di Volkswagen su Argo nel 2019 è stato valutato in 2,6 miliardi di dollari, di cui 1 miliardo in contanti e il valore di 1,6 miliardi di dollari dell'unità europea di guida autonoma del gruppo di Wolfsburg, che è stata assorbita da Argo. Inoltre il costruttore tedesco ha anche acquistato azioni Argo da Ford per 500 milioni di dollari. In precedenza, la stessa Ford aveva pagato 1 miliardo di dollari ad Argo AI quando aveva acquisito, nel 2017, il controllo dell'azienda, che ha successivamente perso 2,7 miliardi di dollari in oneri di svalutazione.

Anche altre società del comparto soffrono gli stessi problemi. Nel 2018, quando Volkswagen avrebbe preso in considerazione un investimento di 13,7 miliardi di dollari in Waymo per una quota del 10%, la quotazione complessiva della società di Alphabet oscillava a Wall Street tra i 175 e i 250 miliardi di dollari. La valutazione più recente di PitchBook Data - che studia a fondo il settore - si ferma a 30,75 miliardi di dollari e risale al maggio 2020.

Aurora - altra start up che era sotto osservazione da parte del gruppo tedesco prima di impegnarsi in Argo AI - ha visto il proprio valore di mercato scendere, in un anno di quotazione, da 20 a 2,5 miliardi di dollari.

Problemi ovunque

Lo stato di crisi riguarda praticamente tutte le aziende del comparto. Apple il suo Project Titan sono oramai diventati quasi un tormentone. Intanto PitchBook Data calcolava il valore di Cruise, a maggioranza General Motors, intorno ai 30 miliardi di dollari nel gennaio 2021, mentre quello attuale è probabilmente sceso da quando l'investitore chiave SoftBank ha rivenduto la sua quota a Gm all'inizio di quest'anno. Nel frattempo, il costruttore Usa sta perdendo 2 miliardi di dollari all'anno a causa della controllata.

Non va tanto meglio per l'iper tecnologica Mobileye che è stata quotata in borsa questa settimana, ma a un terzo della valutazione iniziale prevista di 50 miliardi di dollari.

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