Ultimo aggiornamento  29 marzo 2023 17:44

Quando le auto sono "due gocce d'acqua".

Angelo Berchicci ·

Il rebranding (o rebadging) è una strategia da sempre adottata nell'automotive. Si tratta di dare vita a vetture "gemelle", cambiando solamente il logo del costruttore, il nome del modello e, a volte, alcuni dettagli estetici, ma lasciando sostanzialmente invariato tutto il resto. Una pratica dietro cui ci possono essere vari tipi di accordi - produzioni su licenza, joint venture ecc - e che oggi avviene principalmente all'interno di grandi gruppi o tra marchi legati in alleanze o partnership.

Ma se un tempo il rebranding avveniva soprattutto per scopi commerciali (per permettere ai marchi di essere presenti su più mercati con il minimo costo), oggi uno dei principali obiettivi delle Case è quello di abbassare le emissioni medie di CO2 della gamma, prendendo in prestito le tecnologie dei costruttori meglio posizionati nell'elettrificazione. Non è un caso, quindi, che il rebranding sia ampiamente diffuso tra Toyota e i costruttori giapponesi che gli orbitano attorno. 

Toyota Yaris/Mazda2

La recente Mazda2 Hybrid riprende la formula di successo della Toyota Yaris full hybrid senza apportare cambiamenti di rilievo, sia per quanto riguarda la meccanica e il sistema full hybrid che sul piano del design di esterni e interni. Come sulla sorella gemella, quindi, l'auto è mossa da un tre cilindri a benzina da 1,5 litri che eroga 93 cavalli e da un motore elettrico da 59 kilowatt, per una potenza totale del sistema di 116 cavalli.

Identici i dati su consumi ed emissioni: rispettivamente 3,8 litri/100 chilometri nel ciclo misto WLTP per 87 grammi di CO2 al chilometro. Confermati anche per la Mazda tutti i benefici che la piattaforma TNGA-B di Toyota ha apportato alla Yaris, diventata nell'attuale generazione una vettura spaziosa per quattro adulti grazie al passo di 2,56 metri e con un discreto bagagliaio di 286 litri. Leggermente inferiori i listini della Mazda2: da 21.150 euro contro i 23.600 da cui parte la Yaris.

Toyota RAV4/Suzuki Across 

La Suzuki Across è un ulteriore esempio di rebranding di un modello Toyota, ovvero la RAV4. Rispetto a quest'ultima - che viene proposta in vari step di potenza e sia con powertrain full hybrid che plug-in, la Suzuki può essere scelta solo con quella che è la motorizzazione di punta della RAV4, ovvero un 2.5 a quattro ruote motrici, ricaricabile alla spina, con una potenza di sistema di 306 cavalli

Pochi i cambiamenti estetici, concentrati nel paraurti frontale e nella mascherina, mentre i valori di consumi ed emissioni sono identici. La Across è disponibile in un unico allestimento top da 55.400 euro, mentre per chi desidera maggiore libertà di scelta c'è la RAV4, anche a trazione anteriore e con potenze a partire da 218 cavalli (prezzi da 40.000 euro).

Toyota condivide con il partner anche la Corolla Station, che viene ridenominata Suzuki Swace. In questo caso il listino offre solo due allestimenti, entrambi con il 1.8 full hybrid da 122 cavalli (da 29.500 euro), mentre l'originale di Toyota può essere abbinata anche a un 2.0 da 184 cavalli (prezzi da 33.500 euro per il 1.8).

Toyota bZ4X/Subaru Solterra

Mentre fino ad ora abbiamo parlato di vetture Toyota rimarchiate da altri brand, il discorso cambia per quanto riguarda i modelli in comune tra Toyota e Subaru. I due costruttori, infatti, hanno in essere una partnership industriale, e hanno unito le forze per dare vita a una serie di modelli. Anzitutto l'elettrica Toyota bZ4X e la sua controparte Subaru Solterra, un progetto a cui entrambe le Case hanno lavorato attivamente, ad esempio nello sviluppo della piattaforma dedicata eTNGA.

La prima elettrica di Toyota è disponibile sia a trazione anteriore che a trazione integrale (nel primo caso ha 204 cavalli, nel secondo 218), con una batteria che in entrambi i casi ha una capacità di 71,4 kilowattora, per un'autonomia massima di 516 chilometri (per la 2 ruote motrici). La Subaru ha il medesimo powertrain e lo stesso accumulatore, oltre a un'estetica quasi identica (cambia per alcuni dettagli), ma è disponibile solo a trazione integrale. La Solterra parte da 59.900 euro, mentre per la bZ4X ci si aspetta un prezzo di base attorno ai 50mila euro (il listino non è ancora stato pubblicato).

Toyota e Subaru hanno unito le forze anche per dare vita alla nuova generazione delle sportive GR86 e BRZ, con Subaru che ha sviluppato il propulsore 2.4 a 4 cilindri boxer da 234 cavalli. Noi, tuttavia, potremo vedere solo la GR86, perchè la nuova versione della BRZ non viene più commercializzata in Europa.

Renault Captur/Mitsubishi ASX

Il crossover compatto della Casa francese ha ricevuto di recente una sorella gemella a marchio Mitusbishi, la nuova ASX, in virtù dell'alleanza fra i due marchi, che include anche Nissan. L'ultima generazione della ASX, quindi, sarà indentica in tutto e per tutto alla Renault Captur, esclusa la mascherina e, ovviamente, il logo del costruttore. 

Anche la gamma motori dovrebbe rimanere inviarata, con il 1.0 TCe a benzina e le due motorizzazioni 1.6 ibride (che nella gamma Renault prendono il nome di E-Tech), la full hybrid da 143 cavalli e la plug-in da 159 cavalli. Sulla Mitsubishi sembra possibile anche il ricorso al nuovo 1.3 turbobenzina mild hybrid a 48 volt, sviluppato da Renault, ma non ancora visto nel listino della Captur. Il listino prezzi della ASX è ancora da comunicare, mentre la Captur parte da 26.100 euro.

I veicoli commerciali di Stellantis

Infine, i rebranding sono quasi la prassi tra i veicoli commerciali. Basti guardare i van leggeri dei vari marchi del gruppo Stellantis, realizzati nello stesso impianto francese di Valenciennes, con minime modifiche estetiche (concentrate nella parte frontale) e massime economie di scala.

La stessa logica si applica anche alle loro versioni omologate come autovetture, i quali oggi sono disponibili solo con motorizzazione elettrica. Stiamo parlando delle mpv Peugeot e-Rifter, Citroen e-Berlingo, Fiat E-Doblò, Opel Combo-e Life, e dei minivan Peugeot e-Traveler, Citroen e-SpaceTourer, Fiat e-Ulysse, Opel Zafira e-Life.

A sua volta Stellantis ha in essere una partnership con Toyota, che ha dato vita - sulla base dei veicoli appena elencati - anche alla mpv Proace City Verso e al minivan Proace Verso (questi disponibili anche con motori endotermici). Stellantis non è comunque l'unica a realizzare veicoli commerciali marcatamente imparentati tra loro, si veda la somiglianza tra il Renault Kangoo e il Nissan Townstar, vetture di brand uniti all'interno dell'Alliance franco-nipponica.

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