Una richiesta di aumento salariale dell’8,4% per aiutare gli operai a contrastare la crescente inflazione: è la richiesta che i sindacati italiani - FIM-CISL, UILM, Fismic, UGLM e AQCF - avanzeranno nel tavolo di contrattazione che si sta per aprire con i gruppi industriali Stellantis, Ferrari, Iveco e CNH Industrial. La proposta si basa sull’andamento inflativo di settembre, quando i prezzi al consumo in Italia sono aumentati dell'8,9% su base annua.
I sindacati si stanno preparando a negoziare nuovi contratti quadriennali per sostituire quelli che scadranno alla fine del 2022 nelle quattro realtà produttive.
Le contrattazioni riguardano quasi 70mila lavoratori in Italia, due terzi dei quali impiegati presso l'ex Fiat-Chrysler, che l'anno scorso si è fusa con la francese PSA per creare Stellantis, i cui marchi comprendono anche Peugeot e Jeep.
I rappresentanti dei lavoratori chiedono inoltre aumenti salariali del 4,5% per il 2024 e del 2,5% per il 2025, hanno dichiarato i sindacati in un comunicato congiunto, aggiungendo che per il 2026 non sono ancora disponibili stime affidabili sull'inflazione. Gli scatti retributivi dovranno essere corrisposti all'inizio di ogni anno per consentire ai lavoratori di compensare completamente l'impatto dell'inflazione dell'anno precedente, hanno dichiarato i sindacati.
Problema comune
La proposta dei sindacati potrebbe aprire la strada a richieste simili nelle contrattazioni salariali in Italia, mentre le aziende di tutta Europa, dalle compagnie aeree ai dettaglianti, affrontano le richieste dei lavoratori di aumenti importanti per attutire l'impatto dell'impennata dei prezzi.
In Francia, Stellantis ha accettato il mese scorso di pagare un bonus una tantum del valore massimo di 1.400 euro alla maggior parte dei suoi dipendenti per aiutarli a far fronte all'aumento dell’inflazione
I lavoratori della francese TotalEnergies chiedono un aumento generalizzato del 10% a partire da quest'anno, mentre in Germania il sindacato IG Metall ha parlato, a luglio, di una percentuale dell'8% per circa 3,8 milioni di lavoratori dell'industria metallurgica ed elettrica.