E se anche gli altri marchi del gruppo Volkswagen si quotassero in Borsa, come appena fatto - con discreto successo almeno inizialmente - da Porsche? La domanda deve essersela posta anche Oliver Blume, ceo dell’agglomerato di Wolfsburg, almeno a leggere le sue dichiarazioni in una intervista al quotidiano finanziario di Dusseldorf Handesblatt. Il ceo infatti racconta che i vari brand sono stati “istruiti a prepararsi per una quotazione in borsa come esercizio di addestramento”. Il manager non ha però poi commentato oltre ne svelato se esista al momento il progetto di ulteriori ingressi nello scambio titoli.
In pratica - racconta Blume - con la consulenza di un team bancario, amministratori delegati e responsabili finanziari di ciascun marchio stanno lavorando per affinare la loro attenzione ai mercati dei capitali. I risultati dell'esercizio saranno presentati l'anno prossimo in occasione di una giornata dedicata proprio agli investitori in Borsa "Dovrebbe essere intesa come una sessione di formazione", ha detto Blume. "All'interno del gruppo percepisco una chiara motivazione a dare maggiore rilevanza a questa opportunità".
Futuro nei titoli
La quotazione del marchio di auto sportive Porsche da parte di Volkswagen, avvenuta solo lo scorso giovedì, ha fatto ipotizzare ulteriori quotazioni come mezzo per sbloccare il valore del gruppo automobilistico di Wolfsburg, che i dirigenti considerano fortemente sottovalutato.
Porsche da sola vale già quasi quanto la sua ex casa madre, ha dichiarato all'Handelsblatt Blume - sottolineando il potenziale valore nascosto del gruppo. Il direttore finanziario a Wolfsburg, Arno Antlitz, dal canto suo ha detto la scorsa settimana che la prossima quotazione in programma è quella dell'unità di batterie del gruppo PowerCo, rifiutandosi di specificare se anche altri marchi come Audi potrebbero essere messi sul mercato.