Ultimo aggiornamento  01 giugno 2023 00:10

Auto elettrica, Italia al rallentatore.

Patrizia Licata ·

Le immatricolazioni delle auto elettriche in Italia sono in calo del 19% nei primi sei mesi del 2022. La crisi energetica e dei chip e l’incertezza sugli incentivi e l’infrastruttura di ricarica hanno determinato una battuta d’arresto che segue due anni da record. È quanto si legge nella sesta edizione dello Smart Mobility Report redatto dall’Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano.

Nel 2021 si sono registrate, infatti, 137mila nuove auto a batteria immatricolate (ripartite in maniera omogenea tra Bev e Phev, rispettivamente 100% elettriche e ibride plug in) contro le 60mila del 2020, pari a una crescita del 128%. A loro volta le immatricolazioni del '20 erano state il triplo di quelle del 2019.

Quest’anno, invece, da gennaio a giugno, le elettriche immatricolate in Italia sono il 17% in meno rispetto ai primi sei mesi del 2021, mentre le ibride plug-in sono calate del 2%.

Pesano crisi energetica e dei chip

Tra le cause evidenziate dall’Osservatorio, ci sono l’instabilità del contesto geopolitico, la carenza generale di materie prime che fa procedere a singhiozzo la produzione e la consegna di veicoli, il costo dell’energia, l’incertezza e la successiva rimodulazione degli incentivi all’acquisto, ora rifinanziati fino a tutto il 2024, mentre fino al 2025 (salvo proroghe) si potrà ricorrere al Superbonus per l’installazione di punti di ricarica privati, con una progressiva riduzione della somma spettante.
 
L’industria si sta muovendo, sviluppando sia nuovi modelli di auto che l’infrastruttura di ricarica, ma i policy maker devono dare una spinta forte, sostenendo la filiera e dando certezze sugli incentivi all’acquisto e sull’iter burocratico per l’installazione dei punti di ricarica. Altrimenti l’obiettivo di 6 milioni di mezzi elettrici circolanti nel Paese entro la fine del decennio sarà difficilmente raggiungibile”, commenta Simone Franzò, Direttore dell’Osservatorio.

Italia prima nei furgoni

Non tutto il quadro è negativo. In Italia sono molto positivi i dati sui veicoli ecologici diversi dalle auto, con il netto aumento dei furgoni elettrificati (+237% sul 2020 contro il +78% della media dell’Europa) e dei bus (+89%), mentre le biciclette elettriche hanno registrato un +5%.  

Sharing mobility sempre più “verde”

Incoraggianti anche i numeri della sharing mobility italiana. Nonostante nel 2021 il parco circolante delle auto in condivisione sia calato del 9% rispetto al 2020 e del 20% a paragone del 2019, le elettriche ne rappresentano una quota sempre più ampia: il 27% del totale. È così anche per le biciclette: quelle a batteria sono il 43% del totale in sharing. A zero emissioni il 100% degli scooter e dei monopattini in condivisione. 
 
Dove dobbiamo fare meglio è sull’installazione delle colonnine in autostrada. In Europa a fine 2021 si stimavano circa 340mila punti di ricarica ad accesso pubblico, di cui il 12% “fast charge”, con una diffusione particolarmente disomogenea tra i Paesi che emerge soprattutto in relazione alla situazione autostradale. I top in questa classifica sono Olanda, Germania e Danimarca, mentre in Italia, a luglio 2022 si stimavano “solo” 250 punti di ricarica ad accesso pubblico di tipo rapido e ultra-rapido in ambito autostradale, distribuiti in modo molto diverso nelle varie Regioni. 

Al contrario, sulla ricarica ad accesso privato l’Italia cresce addirittura più della media mondiale, grazie alle oltre 88mila colonnine installate nel corso del 2021 (+250% anno su anno, merito soprattutto del Superbonus), che fanno salire il totale a fine 2021 a circa 130mila unità.

Scenario globale: la Cina è prima

A livello globale i veicoli elettrici hanno rappresentato l’8,3% delle immatricolazioni complessive del 2021 (+4,1% sul 2020). Si contano in totale quasi 6,75 milioni di auto e furgoni (sia Bev che Phev) immatricolati nel corso del 2021 (+100% sul 2020) e il tasso di crescita nel primo semestre del 2022 è ancor più alto che nello stesso periodo del 2021. 

La Cina risulta il più grande mercato mondiale, con quasi 3,4 milioni di passenger car e Light duty vehicle elettrici immatricolati nel 2021 (+155% rispetto al 2020), davamti agli Stati Uniti (+96%).

L’Europa (oltre 2,3 milioni di nuove immatricolazioni, +66% sul 2020) ha comunque mantenuto un trend positivo, con 8 Paesi in crescita a doppia cifra: Norvegia (86%), Svezia (45%), Danimarca (35%), Olanda (29%), Germania (26%), Regno Unito (19%), Belgio (18%) e Francia (18%).

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