Una vettura che fa sognare. A guardare la Porsche Vision Gran Turismo Spyder si rimane a bocca aperta. Non solo gli amanti del marchio tedesco, ma anche chi trova nei modelli aperti il massimo per guidare non può che sperare di possedere un giorno un’auto così. Pura ed essenziale nelle forme, come anche nella trasmissione completamente elettrica per dare il massimo nelle prestazioni senza inquinare.
Piatta, liscia e bassissima
Piatta, liscia e bassissima, la Vision Gran Turismo Spyder ha una carrozzeria affilata nella aerodinamica con diverse appendici attive. Sfoggia nella parte frontale le caratteristiche luci a 4 punti del marchio che la rendono subito riconoscibile, mentre nella silhouette laterale è caratterizzata dai passaruota rialzati a "gobba". Sulla coda fanno invece scena i sottili gruppi ottici, integrati in un corpo unico che scorre da una parte all’altra, oltre al grande diffusore messo in evidenza da due piccole strisce di led verticali.
Carbonio, alluminio e display Oled in 3D
Anche all’interno la Vision Gran Turismo Spider sorprende. L’abitacolo in stile speedster, con un solo sedile sistemato nella parte sinistra, è protetto da un piccolo parabrezza e un roll-hoop. Confezionato a base di carbonio e altri materiali ultraleggeri come alluminio spaziale, il posto guida ha una plancia che integra un display olografico in 3D e che sembra quasi proiettare nell’aria le indicazioni dei vari strumenti.
Prestazioni da F1 a zero emissioni
Sotto al vestito la sportiva di Zuffenhausen nasconde una propulsione a batterie e zero emissioni da 969 ChiloWatt (1.300 cavalli). Le permette di accelerare da 0 a 60 miglia orarie (circa 96 chilometri orari) in appena 2,1 secondi. Un tempo davvero record ma destinato purtroppo a rimanere sulla carta, La Vision Gran Turismo Spider è infatti un’auto virtuale. Una delle tante realizzate da Porsche per il videogioco della PlayStation Sony "Gran Turismo 7". Nulla esclude però che il modello possa fungere da ispirazione ad una futura "scoperta" del marchio. A noi, come a tanti, ci piace sperarlo. Mai dire mai.