Ultimo aggiornamento  06 giugno 2023 11:02

ByKolles, un'hypercar dalla doppia anima.

Luca Gaietta ·

Il nome riprende quello della scuderia britannica di Formula 1 fondata negli anni cinquanta da Tony Vandervell, vincitrice del Campionato Costruttori di Formula 1 nel 1958 e per la quale hanno corso famosi piloti come Stirling Moss e Colin Chapman. Sarà forse per questo motivo che la Vanwall Vandervell 1000, pur non avendo parentele di nessun tipo, neppure lontane, con l’azienda londinese, punta ad essere una vettura destinata a far parlare di sé nell’ambito delle competizioni sportive e non soltanto.

Sfida alla Aston Martin Valkyrie

Si tratta infatti di un modello da corsa ibrido che il costruttore tedesco ByKolles ha sviluppato secondo le specifiche LMH (Le Mans Hyprecar), per partecipare al World Endurance Championship 2023, e che adesso verrà realizzato anche in una versione omologata per l’impiego stradale.

Quest’ultima, destinata a sfidare bolidi come l’Aston Martin Valkyrie, sarà dopo la SCG 007 della scuderia Cameron Glickenhaus la seconda auto targata in commercio derivata da una vettura LMH. In quanto gli altri costruttori impegnati o in procinto di debuttare nella categoria, come Ferrari, Peugeot e Toyota, non hanno previsto al momento derivati stradali delle loro auto.

Un V8 Gibson elettrificato

ByKolles non ha rivelato le specifiche tecniche della Vanwall Vandervell 1000. Quest’ultima, tuttavia, nella versione da competizione avrà, stando ai regolamenti LMH, una potenza limitata a 671 cavalli e un peso minimo di 1.030 chili. Mentre nella variante targata il sistema ibrido, con un V8 Gibson elettrificato, dovrebbe arrivare secondo indiscrezioni ad erogare fino a 1.000 cavalli e avere un peso sotto i 1.000 chili (di qui il numero nel nome).

Aerodinamica su misura

La versione stradale della Vanwall Vandervell 1000, avviata questa settimana ai test vicino al quartier generale di ByKolles a Greding (Germania), avrà però un’aerodinamica diversa e meno performante della vettura da corsa. Dovrà infatti rinunciare ad alcune appendici, come la pinna posteriore e la grande ala, per essere conforme alle normative sulla sicurezza dei pedoni. Nei prossimi mesi, comunque, ne sapremo sicuramente di più.

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