Ultimo aggiornamento  07 giugno 2023 07:40

Maserati 3200 GT, la prima dopo De Tomaso.

Massimo Tiberi ·

Nel 1993 - col definitivo passaggio dell’intero pacchetto azionario della Maserati al Gruppo Fiat - termina per la casa del Tridente l’era De Tomaso che, nonostante i momenti difficili, aveva comunque mantenuto la vitalità di un marchio prestigioso dell’industria automobilistica italiana.

Nel 1997 il controllo viene delegato alla Ferrari, allora guidata da Luca di Montezemolo, mettendo sotto lo stesso ombrello due storiche rivali e l’anno successivo viene presentata al Salone di Parigi la 3200 GT, modello di “transito” prima di più corpose sinergie tra le due illustri casate.

Sapore antico

La nuova coupé, due posti più due, monta infatti ancora un motore di origine Maserati, appartenente all’ultima generazione dei biturbo a lungo emblema e vanto tecnico del patron ex pilota e manager argentino. Sotto il cofano anteriore c’è dunque il V8 3,2 litri sviluppo di quello utilizzato dalla quarta generazione della Quattroporte: un sofisticato bialbero a camme in testa per bancata, 32 valvole, ad iniezione e doppia sovralimentazione con due intercooler di raffreddamento.

La potenza di 370 cavalli è fra le più esuberanti nell’ambito della concorrenza, altrettanto notevole la coppia di 50 chilogrammetri ad appena 2.700 giri/minuto e, in alternativa al cambio manuale a sei marce, è previsto un automatico a quattro rapporti.  Cura sportiva anche per quanto riguarda le altre caratteristiche dinamiche, dalle sospensioni indipendenti a quadrilateri e controllo elettronico ai freni a disco Brembo ventilati con elementi in ceramica e ABS, allo sterzo a cremagliera ad assistenza variabile, oltre ad altre prerogative di rilievo come l’acceleratore dal comando “by-wire” e il differenziale autobloccante al 40 per cento.

Un bel vestito

Una meccanica di alto profilo vestita dal bell’abito disegnato da Giorgetto Giugiaro seguendo la migliore tradizione di eleganza delle nostre granturismo, con accenti retrò, nei tratti ad esempio dell’anteriore con i fari carenati, ma non trascurando ricercatezze più originali come le luci posteriori a “boomerang”.

La volontà di rilancio del marchio, apprezzato negli anni d’oro per l’attenzione ad allestimenti e finiture di pregio, si traduce in un abitacolo, firmato da Enrico Fumia, dove abbondano i rivestimenti in pelle e nelle ampie possibilità di personalizzazione per gli abbinamenti di colore, senza dimenticare il ricco equipaggiamento di accessori, climatizzatore automatico e sedili regolabili elettricamente compresi. A fronte, inoltre, di una lunghezza non eccessiva del corpo vettura, contenuta in 4,51 metri, non manca uno spazio sufficiente, considerando il ruolo da autentica GT, per i passeggeri seduti dietro che dispongono  di un bracciolo centrale retrattile.

Prestazioni al top

Lo sguardo al comfort non mette comunque in discussione la vocazione della coupé Maserati a puntare all’eccellenza in materia di prestazioni, in grado di confrontarsi con quelle di una Porsche 911 Carrera: 280 chilometri orari di velocità massima, 5 secondi per passare da 0 a 100 e un comportamento appagante, al limite piuttosto impegnativo soprattutto se si esclude, agendo su un pulsante, il pur opportunamente presente sistema di controllo della trazione. Non mancherà poi una variante “Assetto Corsa” ulteriormente affinata nella dinamica.

Di buona sostanza e venduta ad un prezzo intorno ai 150 milioni di lire, praticamente al livello della diretta avversaria tedesca, la 3200 GT commercialmente non riesce però ad andare oltre un ambito di nicchia, con circa 4.800 unità vendute in quattro anni.

Nel 2001, tra l’altro, si era affiancata la versione scoperta Spyder, già equipaggiata con il V8 4,2 litri “aspirato” di origine Ferrari che verrà adottato dall’erede 4200 Coupé, aggiornata nell’estetica  e in produzione fino al 2007.

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