Ultimo aggiornamento  06 giugno 2023 07:50

Lancia Dedra, eleganza italiana.

Massimo Tiberi ·

In un mercato europeo del segmento D, dei modelli di fascia media, dominato in buona parte dalle auto della cosiddetta “trimurti” tedesca, la Lancia conserva ancora, negli anni Ottanta, una discreta presenza. D’altra parte, la Prisma, berlina tre volumi derivata dalla più apprezzata Delta forte di una invidiabile immagine sportiva, comincia a non essere più competitiva nei confronti di bestseller del calibro di Audi 80, BMW Serie 3 e Mercedes 190.

Nata a Torino

Per ritrovare spazio, la casa piemontese lancia nel 1989 la Dedra, da affiancare alla più grande Thema apparsa nel 1984, interpretazione in chiave Lancia della base tecnica in comune, nell’ambito del Gruppo Fiat, con il binomio Tipo-Tempra e con l’Alfa Romeo 155. Lo stile, come quello di tutte le altre auto della famiglia, è affidato all’I.De.A. Institute di Torino che sceglie in questo caso tratti eleganti, d’impronta classica, senza trascurare un buon coefficiente aerodinamico (CX di 0,29). In evidenza sul frontale la mascherina cromata con il tradizionale scudetto, lineari le fiancate e più squadrata la parte posteriore con gruppi ottici di forma rettangolare.

La vocazione premium e il desiderio di competere ad armi pari con le rivali di prestigio porta alla cura particolare negli allestimenti ed equipaggiamenti. Ampio l’uso di materiali pregiati, dal legno all’Alcantara, strumentazione optoelettronica a lettura sia analogica che digitale e fra gli accessori anche il climatizzatore automatico, i sedili anteriori a regolazione elettrica e il tetto apribile. Accogliente l’abitacolo per 4/5 passeggeri e buona la capacità del bagagliaio (c’è il sedile posteriore a ribaltamento frazionato), a fronte di una lunghezza del corpo vettura contenuta in 4,34 metri.

Tecnologia avanzata

Sviluppando lo schema meccanico già della Prisma e delle altre parenti, le sospensioni sono tutte indipendenti, montate su telaietti ausiliari e con ammortizzatori a controllo elettronico sulla versione top, impianto frenante misto o a quattro dischi servoassistito (optional l’ABS) e sterzo a cremagliera con servocomando. Anche i motori fanno parte del patrimonio del gruppo: benzina, quattro cilindri monoalbero o bialbero ad iniezione elettronica e cambio a 5 marce, nelle cilindrate 1,6, 1,8 e 2,0 litri per potenze da 88 a 117 cavalli. Inserite in listino anche varianti catalizzate e leggermente depotenziate, a testimonianza dell’ormai irrinunciabile, crescente attenzione al contenimento delle emissioni inquinanti.

Completa l’offerta, l’ampiamente collaudato turbodiesel 1,9 litri da 90 cavalli. Di livello le prestazioni, con velocità massime da 180 a 200 chilometri orari, senza esagerare nei consumi e senza troppi complessi d’inferiorità rispetto alla migliore concorrenza.

Anche turbo

Importante integrazione della gamma, l’arrivo nel 1990 delle decisamente sportive Dedra Turbo, con il due litri sovralimentato e dotato di intercooler aria/aria e overboost da 162 cavalli, che diventano 177 quando si passa dalla versione a trazione anteriore (con differenziale a slittamento limitato) alla 4x4 battezzata Integrale. Sofisticato, il sistema a quattro ruote motrici è caratterizzato da tre differenziali (anteriore libero, centrale con giunto viscoso Ferguson, posteriore bloccabile premendo un pulsante dal posto di guida) e ripartizione della coppia prevalente all’avantreno.

Con un prezzo di partenza di 22 milioni di lire, la berlina Lancia si destreggia abbastanza bene dal punto di vista commerciale, molto più economica di una Mercedes 190 e costi alla pari con le avversarie Audi e BMW. Nel tempo, l’evoluzione porta a vari lievi restyling, ai motori 16 valvole, a un progressivo arricchimento delle dotazioni di serie e, dal 1994, al lancio delle station wagon, equipaggiate con la stessa meccanica e che ne seguiranno lo sviluppo. Dal 1993, inoltre, si è affiancata la nuova Delta, a tre o cinque porte, non apprezzata nell’estetica e che non ripeterà il successo della prima serie.

La carriera della Dedra si conclude nel 1999  a quota 418mila esemplari per lasciare il posto alla Lybra, ultima Lancia con carrozzeria tre volumi o wagon d’impostazione classica a misurarsi, fino al 2006, nel segmento D del mercato.

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