La casa automobilistica di lusso Aston Martin Lagonda ha confermato di avere emesso dei diritti (iniziativa propedeutica che porterà quindi a una successiva vendita di azioni) per una cifra pari a poco meno di 666 milioni di euro, sostenuta dal presidente Lawrence Stroll e dal fondo sovrano dell'Arabia Saudita, tra i principali investitori nel costruttore. La cifra è stata raggiunta con un prezzo nominale di 1,15 centesimi di euro per titolo, inferiore di quasi l'80% alla chiusura di venerdì scorso che è stata pari a circa 5 euro.
Sforzo comune
Si tratta dell'ultimo elemento di una raccolta di capitali per rimborsare il debito esistente di Aston Martin, migliorare il flusso di cassa riducendo i costi degli interessi e destinare liquidità alle spese.
Lo scorso luglio il Fondo pubblico di investimento dell'Arabia Saudita - che fa parte del patrimonio reale del paese del Golfo - ha investito 90milioni di euro in un collocamento di azioni.
Anche il consorzio Yew Tree di Stroll e Mercedes (impegnata nel costruttore per una cifra di circa 65 milioni di euro e che possiede il 9,7 % delle azioni) ha assunto "impegni irrevocabili" a sottoscrivere la totalità dei suoi diritti.
Obiettivi precisi
Con il successo dell'implementazione del precedente “Progetto Horizon”, il gruppo ha già ottenuto una riduzione del 20% dei costi di produzione per unità.
Nonostante i buoni progressi compiuti, il costruttore afferma che la pandemia Covid-19 ha avuto un impatto negativo significativo sull'attività nel 2020 e ha costretto a un rifinanziamento già alla fine dello stesso anno. Un passo obbligato ma che ha lasciato un pesante onere di debito e relativi costi di interesse, che l'aumento di capitale cerca di risolvere.