Il mercato automobilistico italiano conclude un mese di luglio quasi in parità rispetto al 2021. Secondo i dati dell'Unrae, infatti, lo scorso mese le vetture immatricolate sono state 109.580, ovvero 934 in meno se paragonate con le 110.514 di un anno fa, per una flessione dello 0,8%. Nel cumulato, tuttavia, la perdita di nuove targhe si mantiene alta, con 201.749 unità in meno da gennaio, che corrispondono a una contrazione del 20,3%. Per risollevare le vendite il governo sta pensando di rimodulare gli incentivi auto, con il possibile rifinanziamento dei sussidi per la fascia di emissioni 61-135 grammi di CO2, i cui fondi sono al momento esauriti (il provvedimento potrebbe arrivare in settimana all'interno del decreto Aiuti).
I canali
Lo scorso mese i privati hanno perso il 9,2% e le autoimmatricolazioni il 18,7%. Cresce invece il noleggio: il lungo termine fa segnare un +20,4% mentre il breve vede un balzo in avanti del 75,4%. Le immatricolaizoni di enti e società crescono del 2,7%.
Gruppi e marchi
Stellantis, al primo posto in Italia, perde il 3,22%, seguita da Volkswagen (-2,73%) e da Renault, che invece fa registrare una crescita del 12%. Buona la performance del gruppo Toyota, al quarto posto con un aumento nelle immatricolazioni del 20,81%.
Tra i marchi si segnala la buona prestazione di Alfa Romeo (+53,67%), Citroen (+49,77%), Maserati (+94,38%), Cupra (+50,66%), Porsche (+56,31%), Tesla (+311,11%) e MG, che addirittura fa segnare un +540,74%. Male invece Jeep (-32,15%), Lexus (-58,11%), Suzuki (-56,68%), Jaguar (-51%) e Mazda (-43,63%).
Le alimentazioni
Il dettaglio per alimentazione mostra un’inversione di trend per il motore a benzina che torna al segno positivo, sfiorando il 30% delle preferenze, mentre il diesel – con volumi in calo a doppia cifra - perde oltre 2 punti, fermandosi al 20,7%, in linea con il cumulato. In flessione anche il Gpl che perde mezzo punto, al 7,9% del totale, mentre un nuovo crollo fa arretrare il metano allo 0,6% del mercato (1% nel cumulato).
Le vetture elettrificate, nonostante gli incentivi, segnano decisi ridimensionamenti di quota: le ibride plug-in, con un calo dei volumi del 19,2%, scendono al 4,6%, la quota peggiore dell’anno, e le elettriche pure al 3,3% delle preferenze (-29,2% dei volumi). Crescono nel mese le ibride (full hybrid e mild hybrid) che arrivano al 33,1% di share, in linea con il cumulato, con un 9,7% per le full hybrid e 23,4% per le mild hybrid.