Ultimo aggiornamento  06 giugno 2023 12:06

Auto: Ferruccio Lamborghini nella "Hall of Fame".

Paolo Borgognone ·

Tra i grandi nomi della storia dell'automobilismo mondiale c'è ora - ufficialmente - anche quello di Ferruccio Lamborghini. Una targa in marmo con la firma dell'imprenditore di origine ferrarese è stata infatti inserita nella "Automotive Hall of Fame" a Dearborn, alle porte di Detroit, dove vengono tributati gli onori agli uomini e alle donne le cui innovazioni nel campo delle quattro ruote hanno cambiato il mondo e rivoluzionato il nostro modo di vivere.

Il fondatore del marchio italiano (nato nel 1963) è stato insignito dell'onorificenza nell'elenco per "il suo audace approccio e lo spirito imprenditoriale pionieristico che sono ancora oggi alla base della realtà Lamborghini" si legge nella motivazione. Tra i prodotti presi a esempio per spiegare queste parole, sono citati modelli come la Miura e la Countach che hanno veramente rivoluzionato il concetto di supercar e hanno fatto da apripista a generazioni di veicoli d'eccellenza arrivati negli anni successivi. La nomina è stata accettata, in rappresentanza della società italiana, dal ceo di Automobili Lamborghini America Andrea Baldi.

Una storia nota

La vicenda professionale di Ferruccio Lamborghini è tra le più famose e raccontate della storia dell'automotive in Italia. Dopo aver fondato un'azienda per la costruzione di trattori nel 1948 - utilizzando anche materiali di recupero dei mezzi distrutti durante la Seconda Guerra Mondiale - il manager ebbe un notevole successo economico che manifestava anche comprando autovetture di prezzo, come una Mercedes Benz SL 300, diverse Alfa Romeo e Maserati.

Nel 1958 acquisto la sua prima Ferrari, seguita presto da altre, ma la lamentata "rumorosità" delle vetture del Cavallino e alcuni problemi tecnici che l'imprenditore riscontrava nelle sue "rosse" lo portarono a una famosa lite con il Drake Enzo Ferrari in persona, con reciproco scambio di accuse e una ruggine tra i due che rimase per tutta la vita. Da quel litigio nacque l'idea di un nuovo marchio automobilistico, capace di incarnare davvero l'eccellenza manufatturiera italiana. La prima Lamborghini prodotta - preentata al Salone di Torino del 1963 - fu la 350 GTV. A progettare il motore venne chiamato Giotto Bizzarrini, il telaio fu affidato a Gian Paolo Dallara e Paolo Stazzani, il design a Franco Scaglione.

I premiati

La "Automotive Hall of Fame" - che ha sede a Dearborn, il sobborgo di Detroit dove è di casa Ford - esiste dal 1939 e finora le personalità che hanno avuto l'onore di entrarci sono state complessivamente 757, provenienti da tutto il mondo. Tra questi c'è una buona rappresentanza di connazionali, i cui nomi rievocano emozione e ricordi in tutti gli appassionati. Si va da Gianni Agnelli (accolto nel 2022) ed Enzo Ferrari (2004) a Nuccio Bertone, dell'omomima carrozzeria (2006), Giorgetto Giugiaro (anch'egli 2002), Sergio Pininfarina (2007). Accanto a loro tutti i grandi del settore, da Karl Benz a Henry Ford, da Soichiro Honda ad Armand Peugeot e Walter Owen Bentley.

Tra le altre personalità introdotte nel 2022, Taiichi Ohno, dirigente Toyota che ha contribuito a creare il TPS, il sistema di produzione del costruttore giapponese; Lyn St James, la prima donna ad aggiudicarsi il titolo di "Indianapolis 500 Rookie of the Year" nel 1992 e fondatrice della "Women in the Winner's Circle Foundation"; il presidente e ceo di Ford James Farley - recentemente nominato a capo di Ford Model - al centro degli sforzi di innovazione ed elettrificazione del marchio; Amnon Sashua, professore di informatica alla Hebrew University di Gerusalemme e fondatore, nel 1999, della start up di guida autonoma Mobileye; Lu Quangiu, imprenditore che ha trasformato il deposito di attrezzature agricole Wangxiang in una realtà mondiale della componentistica, prima società cinese del settore a rifornire i costruttori Usa.

Menzione speciale poi per Alma e Victor Green che tra il 1936 e il 1966 hanno pubblicato i "Green Book", una guida turistica che aiutava le persone di colore negli Usa a viaggiare in sicurezza, nonostante l'odiosa pratica della segregazione razziale.

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