VALLELUNGA - In tempi in cui molti brand stanno smettendo di destinare fondi al motorsport, viste le incertezze che si stagliano all’orizzonte e la necessità di investire fortemente nell’elettrificazione, Hyundai va controtendenza e continua a rispondere positivamente al richiamo delle corse. Ad oggi il brand sudcoreano è presente nel Mondiale rally (WRC), in quello turismo (WTCR) e in quello per vetture turismo elettriche (ETCR), la serie nata nel 2021 e da quest’anno sotto l’ombrello FIA. Senza dimenticare la partecipazione dello Hyundai Rally Team Italia al Campionato Italiano Assoluto Rally Sparco.
L'esordio nelle corse
Un impegno che la Casa ha intrapreso a partire dal 2014 - data di avvio del progetto nel WRC - per cambiare l’immagine del brand, che fino ad allora non era mai stato associato alla sportività né tantomeno alle corse (se si esclude un’esperienza poco fortunata con la Accent nel WRC, tra il 2000 e il 2003). La prima coppa del mondo, tuttavia, non è arrivata dal mondiale rally (dove Hyundai ha vinto il titolo costruttori nel 2019 e 2020) ma da quello turismo, nel 2018, grazie a Gabriele Tarquini.
Il pilota abruzzese – con quattro titoli iridati nelle discipline turismo – è stato il “deus ex machina” di quello storico trionfo per Hyundai, avendo avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della prima auto per le gare su pista mai creata dal brand, la i30 N TCR, che è stata in grado di vincere sin dal debutto i titoli piloti e costruttori e di ripetersi l’anno successivo con quello piloti (guidata da Norbert Michelisz).
Oggi Tarquini – che lo scorso dicembre ha concluso la carriera di pilota a 59 anni – continua a far parte della famiglia Hyundai Motorsport, di cui è di recente diventato team manager del reparto WTCR. E le prospettive per la stagione in corso sono rosee, visto che il brand sta guidando sia la classifica piloti che quella costruttori, grazie a Mikel Azcona e alla Elantra N TCR del team BRC.
Una nuova immagine
“Tutto questo serve a Hyundai per creare la propria immagine sportiva. Ricordiamoci che Hyundai è un brand molto recente, è nato dopo di me, nel 1967. E’ la prima volta che corro con una Casa più giovane di me” scherza Tarquini. “Rispetto ai brand storici Hyundai è un ragazzino, non aveva una tradizione sportiva. Fino a 15 anni fa la Casa si rivolgeva a un pubblico completamente diverso. Era conosciuta per l’affidabilità, per il rapporto qualità/prezzo, per la garanzia di 5 anni, insomma per altre cose".
"Chiaramente c’è stato uno sforzo importante, perché la partecipazione alle competizioni costa tantissimo, però ha un ritorno. Ad esempio, se pensiamo al regolamento TCR, Hyundai ha creato delle macchine che possono correre in tutto il mondo, nelle serie turismo nazionali e regionali, e che si confrontano con i migliori brand sul mercato. In questo modo è riuscita a rispolverare l’identità del brand e ad affermare un’immagine sportiva, giovane, qualcosa che prima faticava ad avere. Oggi Hyundai è impegnata nel motorsport come pochi altri. Al di fuori della Formula 1, di costruttori che investono nelle corse quanto Hyundai ce ne sono pochi”.
Nel futuro c'è l'elettrificazione
Nei prossimi anni le corse turismo - le cui vetture sono basate su modelli stradali – dovranno fare i conti con le nuove tendenze di mercato, a partire dall’elettrificazione imperante. Un primo esperimento in tal senso è stato avviato con l’ETCR, campionato del mondo per vetture turismo elettriche, dove Hyundai partecipa con una Veloster N a zero emissioni, e attualmente è il secondo team su tre nel mondiale costruttori, dopo che la gara di Vallelunga ha sorriso al suo pilota Azcona.
“L’ETCR è una serie che va verso il futuro. Queste sono auto a trazione posteriore, che possono arrivare a erogare circa 600 cavalli. Oltre a essere performanti hanno una tecnologia molto avanzata. Lo stesso WTCR adotterà l’elettrificazione. A partire dall’anno prossimo il WTCR sarà ibrido, come già avviene nel WRC, perché la maggior parte delle vetture stradali ormai è ibrida. Si tratta di sviluppi che poi porteranno alla serie turismo di domani, e Hyundai intende rimanere al passo” conclude Tarquini.