HANOI (Vietnam) – Il 2022 è l’anno jolly di Vinfast, costruttore di auto e moto elettriche vietnamita nato nel 2017 e parte di Vingroup, il maggior gruppo industriale del paese asiatico: 6 miliardi di dollari di fatturato atteso per il 2022, 39 miliardi di capitalizzazione e società presenti in tutti i settori, dal turismo di lusso (VinPearl) all’edilizia (VinHomes), dalla sanità (VinMec) all’istruzione (VinUniversity), dall’intelligenza artificiale (VinAI) al trattamento dei dati (VinBigdata). Nel 2020 il suo fatturato ha rappresentato oltre il 2,2% del prodotto interno lordo vietnamita.
In Vietnam Vinfast è l’unico costruttore automobilistico, ma le sue aspirazioni guardano al di là degli oceani per arrivare in Europa, Stati Uniti e Australia con modelli di suv e crossover 100% elettrici. “La prima ondata di espansione in mercati diversi da quello locale partirà entro fine anno”, spiega Le Thi Thu Thuy, ceo di Vinfast da dicembre 2021, vice presidente di Vingroup, con un passato tra Singapore e Tokyo in Lehman Brothers e che per vezzo e praticità tutti conoscono come “Madame Thuy”.
In Italia dal 2024
L’ultimo trimestre del 2022 vedrà l’arrivo in Francia, Germania e Olanda dei suv elettrici Vf8 e Vf9, entrambi disegnati da Pininfarina e svelati nel 2021. Successivamente il debutto è previsto nei mercati Nord Europei, mentre per l’Italia bisognerà attendere il 2024. Le vetture sono prodotte nello stabilimento del costruttore a Hai Phong (capacità produttiva: 250-300 mila auto l’anno), un centinaio di chilometri a sud di Hanoi.
Nello stesso impianto Vinfast costruisce anche le batterie dei propri modelli elettrici: a pieno regime (una parte è ancora in costruzione ma i manager parlano di poche settimane per il suo completamento) la fabbrica raggiungerà una capacità produttiva di 70mila pacchi batteria all’anno pari a 2,2 Gigawattora ogni 12 mesi.
Nel frattempo è in corso la realizzazione di una seconda gigafactory di accumulatori nel paese asiatico che aprirà entro fine anno nella zona di Vung Ang (nella costa Ovest del Vietnam), avrà un’estensione di 8 ettari per 175 milioni di dollari di investimento e raggiungerà una capacità produttiva di 100mila pacchi batterie all’anno.
A proposito di produzione, il costruttore Vietnamita ha già annunciato l’apertura entro il 2022 di un altro nuovo impianto per auto e batterie in North Carolina (Usa), un mercato in cui arriverà con i suoi due modelli nell’ultimo trimestre.
"Valutiamo l'apertura di una fabbrica in Europa"
E l’Europa? “Stiamo valutando l’apertura di un sito produttivo anche in Europa”, racconta Madame Thuy. Tra i paesi già nel mirino del costruttore vietnamita ci sarebbero Francia e Germania, ma, al momento, ancora tutte le ipotesi rimangono aperte, compresa quella italiana. Quel che è certo è che il nostro paese è già stato scelto da Vinfast per il design dei propri modelli.
“Abbiamo un legame profondo con Pininfarina che ha disegnato le nostre vetture alto di gamma Vf8 e Vf9 (e le termiche su base Bmw, Lux A2.0 e SA2.0), mentre Torino Design ha firmato le Vf5, Vf6 e Vf7”, crossover compatte e medie appartenenti ai segmenti A, B e C e che, esclusa la Vf5, arriveranno in Europa dopo il 2024 su una piattaforma riservata a vetture a zero emissioni di proprietà di Vinfast e ingegnerizzata con l’aiuto di partner del calibro di Magna Steyr ed Edag. Quattro modelli a ruote alte per coprire il cuore del segmento europeo.
Madame Thuy ha le idee molto chiare e il gruppo ha intenzione di realizzare un progetto ambizioso. “Bisogna avere le fabbriche e i punti vendita vicino ai clienti se davvero si vogliono attrarre nuovi potenziali compratori”. A proposito di punti vendita e assistenza, il primo aprirà ad Arles ad ottobre, mentre si starebbe già lavorando a un mega showroom a Parigi disegnato da Pininfarina.