Sull'onda del rincaro dei carburanti molti automobilisti stanno riscoprendo l'alimentazione bifuel a benzina/Gpl, cresciuta sul mercato del 4,7% dall'inizio dell'anno e arrivata a uno share dell'8,6%. Mentre i prezzi di benzina e diesel sono stabilmente sopra i 2 euro al litro (rispettivamente 2,065 e 2,022 euro le ultime rilevazioni del Mise), il Gpl continua a costare meno della metà rispetto a queste ultime: 0,828 euro/litro.
Questo garantisce un risparmio nella spesa per il carburante che può arrivare a circa il 40%, nonostante i consumi del Gpl siano leggermente superiori rispetto a quelli di benzina e diesel. Proviamo a fugare i dubbi e a sfatare i falsi miti che ancora circondano questa alimentazione.
Nessun problema per la sicurezza
Anzitutto va chiarito che i moderni impianti a Gpl sono assolutamente sicuri, in quanto devono rispettare obbligatoriamente il regolamente ECE/ONU 67-01, che prevede stringenti paramentri di sicurezza per quanto riguarda il serbatoio. Quest'ultimo deve essere dotato di una valvola che blocca ermeticamente il gas quando l'auto viene spenta, e di una valvola che permette la fuoriuscita del Gpl qualora la pressione interna superi una determinata soglia. Inoltre, per evitare pericoli, un'ulteriore valvola permette di riempire il serbatoio solo fino all'80% della sua capienza massima.
Per questi motivi le auto con impianto a Gpl successivo al 2001 (sia native che convertite in un secondo momento) possono essere parcheggiate nei garage sotteranei, anche se solo fino al primo piano interrato. Per quanto riguarda i garage privati, come quelli dei condomini, la decisione di accogliere o meno le auto a Gpl spetta al consiglio condominiale.
Prestazioni invariate
Altri falsi miti riguardano un'ipotetica perdita di prestazioni nelle auto alimentate a Gpl. I moderni impianti, invece, garantiscono prestazioni del tutto in linea con quelle della benzina, e in alcuni casi addirittura superiori, soprattutto quando si parla di vetture che nascono con sistema bifuel sin dalla fabbrica.
Le auto native a Gpl sono anche esenti da alcune problematiche delle vetture convertite, in particolare per quanto riguarda l'usura delle valvole. In generale le auto a Gpl prevedono delle fonti di spesa in più per quanto riguarda la manutenzione ordinaria, ma l'onere principale rimane la sostituzione e il collaudo del serbatoio, da fare obbligatoriamente ogni 10 anni.
La rete di rifornimento
Dal momento che le moderne vetture a gas hanno emissioni allo scarico contenute, in molte regioni italiane beneficiano di esenzioni o riduzioni del bollo, mentre alcune amministrazioni locali consentono a tali auto di circolare (a determinate condizioni) anche durante i blocchi emergenziali del traffico o le cosiddette "domeniche ecologiche".
La rete di rifornimento, pur non essendo capillare come quella di benzina e diesel, è decisamente più estesa di quella del metano, con oltre 4.500 distributori (anche in autostrada) contro circa 1.500. Rimane però il problema del rifornimento in modalità self service: in teoria il fai da te è stato autorizzato da un decreto del 2014, ma in pratica rimane impossibile in quanto i gestori non hanno adottato i numerosi adeguamenti richiesti dalla norma UNI 11647, che stabilisce le regole di sicurezza e i dettagli tecnici per gli impianti di Gpl self service.