Perdere il posto di lavoro, soprattutto specializzato e presso una delle aziende più in vista del momento può essere uno shock. Eppure tutti quelli che sono stati recentemente licenziati da Tesla - dopo l’annuncio di Elon Musk che avrebbe fatto fuori il 3% dei dipendenti e il taglio dei 200 esperti di guida autonoma - hanno trovato subito un impiego presso una società rivale nel settore auto o uno dei colossi dell’informatica e dell’innovazione tecnologica.
Lo conferma uno studio di Punks & Pinstripes, una organizzazione che ha seguito e analizzato - utilizzando i dati di LinkedIn Sales Navigator - i movimenti di 457 ex-dipendenti della Casa ora con sede a Austin. A leggere queste informazioni, si scopre che i costruttori di mezzi elettrici Rivian e Lucid hanno accolto 90 ex dipendenti Tesla negli ultimi tre mesi.
Un numero ancora maggiore (102) è stato acquisito da Amazon e Apple, aziende con alle spalle una storia di “caccia” ai fuoriusciti di Tesla. 77 talenti sono stati invece assunti dalle società di software Google, Meta (ex Facebook) e Microsoft. Non sorprende che - invece - non molti ex dipendenti Tesla vogliano lavorare per le aziende automobilistiche tradizionali: solo otto persone sono andate alla Ford o alla GM.
Settore in evoluzione
Il trasferimento di personale altamente qualificato da Tesla a società rivali significa che il mercato dei veicoli elettrici e il settore della guida automatizzata cambieranno radicalmente. Il comportamento sempre più imprevedibile di Musk negli ultimi mesi ha provocato l'esodo dei talenti di Tesla, anche prima dell'annuncio del taglio del 3,5% della forza lavoro totale. L’ultima goccia che ha aperto la porta ai concorrenti, è stato probabilmente l’avviso dell’obbligo di tornare in ufficio per "almeno 40 ore settimanali".
"Se l'imperatore di Marte non ti vuole, sarò felice di portarti ad Amazon Web Services", ha scritto su LinkedIn Zafar Choudhury, responsabile delle assunzioni presso il colosso delle consegne e i reclutatori di Microsoft hanno lanciato un appello simile ai dipendenti "scontenti" di Tesla. Le porte sono aperte.