Ultimo aggiornamento  04 giugno 2023 02:23

“Black Ghost”, una Dodge Challenger da paura.

Paolo Borgognone ·

Tra le tante leggende che animano la storia di Detroit, la capitale americana dell’auto, ce ne è una forse poco nota al di fuori dei confini della città, ma degna di un film d’azione. E’ la storia del cosiddetto “Black Ghost” e risale agli anni ’70.

All’epoca, lungo le freeeway che circondano la sterminata periferia residenziale, si svolgevano delle gare automobilistiche clandestine: sfide all’ultimo chilometro, ovviamente illegali, tra vetture iper compresse. Intorno al 1970, fra i frequentatori di questo mondo underground e oltre i limiti della legge iniziò a circolare la voce della presenza alle gare del “fantasma nero”: un misterioso personaggio che a bordo di una Dodge Challenger Hemi del 1969 partecipava alle competizioni, schierandosi al via. E invariabilmente vinceva, per poi scomparire nella notte, nera come la sua straordinaria vettura. Nessuno seppe mai il suo nome e nel corso degli anni il mistero è rimasto fitto. La Dodge, sporadicamente, si ripresentò agli eventi per tutto il decennio, fino a sparire intorno al ’79.

Grande sorpresa

Per decenni il mistero è rimasto fittissimo e verosimilmente dimenticato. Poi la svolta, datata 2015. Protagonista, un ignaro signore dal nome Gregory Qualls che scoprì la Challenger Hemi in un garage, di cui aveva fino a quel momento ignorato l’esistenza e appartenuto a suo padre, Godfrey Qualls, appena scomparso.

Venne così svelata l’identità del famoso “fantasma nero” e la sorpresa generale - il vero colpo di teatro degno di un film - fu che Godfrey era stato un conosciuto e stimatissimo membro della polizia di Detroit. Evidentemente la passione per le auto e la velocità lo spinsero ad attraversare la linea di confine tra legalità e crimine e proprio la sua professione spiega il perché ci tenesse tanto a mantenere il massimo riserbo sulla sua identità.

Pezzo da collezione

La storia di Qualls e della sua Dodge Challenger è talmente intrigante che l'Historic Vehicle Association ha deciso di inserire la vettura nel Registro dei veicoli storici. A 53 anni di vita, la vettura - di cui furono costruiti all’epoca soltanto 356 esemplari - è diventato oggetto di collezione.

L’auto non è stata mai restaurata e il contachilometri riporta che ha coperto complessivamente 45mila miglia, poco più di 72mila chilometri. Attualmente viene utilizzata dalla Hva - che ha sede a Gaithersburg, nel Maryland - più che altro per partecipare a mostre ed esibizioni in giro per gli Usa.

Tag

Ti potrebbe interessare

· di Patrizia Licata *

Così diceva Steve McQueen, l’attore dalla guida spericolata (al cinema e nella vita), che ha reso indimenticabili le scene di Bullitt a bordo della sua Ford Mustang

· di Paolo Borgognone

Non siamo ancora al paradosso di Henry Ford, "di qualsiasi colore purché sia nera", ma la scelta cromatica per i consumatori di oggi è spesso quasi obbligata

· di Valerio Antonini

La Speedkore ha realizzato un restomod basato sulla leggendaria muscle car, nota anche per la serie TV “The Dukes of Hazzard”. Monta il V8 Hellephant da 7.0 litri della Mopar

· di Angelo Berchicci

Si chiama Havoc ed è opera dell'australiana Rides by Kam. Un dragster costruito a partire da un foglio bianco. Sotto il cofano un mostruoso 9,4 litri sovralimentato