L'intenzione espressa alcune settimane fa da Elon Musk riguardo la sua intenzione di licenziare il 10% della forza lavoro di Tesla trova ulteriori conferme. Parlando al Qatar Economic Forum, il ceo del costruttore di elettriche ha confermato che la sforbiciata avverrà nell'arco dei prossimi tre mesi, entro l’estate quindi. Si tratterà di un taglio che riguarderà esclusivamente “i lavoratori dipendenti” e quindi non i collaboratori a tempo.
Secondo Musk questo significherà un impatto sul numero complessivo degli stipendiati “del 3,5%”. Infatti, sempre a detta del manager, mentre diminuiranno quanti hanno il posto fisso, aumenterà il numero di quelli pagati a ore. Questa precisazione è stata fornita anche per rispondere a una causa che è stata intentata contro Tesla da alcuni ex dipendenti con l’accusa di aver violato le norme sul lavoro vigenti negli Usa.
Rischio recessione
Pur non collegando direttamente i due discorsi, Musk nel suo intervento ha ribadito la preoccupazione per una ondata recessiva che, a suo dire, colpirà inevitabilmente anche gli Stati Uniti d’America. Le fosche previsioni del ceo di Tesla fanno eco ai commenti di altri esperti di economia, tra cui l'amministratore delegato di JPMorgan Chase & Co Jamie Dimon e il presidente di Goldman Sachs John Waldron. La possibilità che gli Usa entrino in recessione è stata una preoccupazione crescente per i dirigenti, la Federal Reserve e l'amministrazione di Washington.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ribadito nei giorni scorsi di ritenere che una simile eventualità non sia inevitabile, anche se la più grande economia del mondo sta lottando per affrontare l'impennata dei prezzi della benzina e l'inflazione, che è ai massimi degli ultimi 40 anni.