"Abbiamo una grande idea, mettiamo un motore di Formula 1 in un'auto stradale”: così il team di AMG e la divisione High Performance Powertrain F1 di Brixworth della Mercedes proposero ai vertici di Stoccarda la realizzazione della AMG One. Era il 2016 e dalle parole i tedeschi passarono subito ai fatti, presentando già l’anno successivo il primo prototipo della vettura al Salone di Francoforte. Una mossa che diede al pubblico l’impressione che di lì a pochi mesi si sarebbe vista l’edizione finale della esclusivissima hypercar. Un modello destinato nei piani della Stella a fare felici 275 super ricchi nel mondo, selezionatissimi, subito in gara per averlo dopo aver staccato un assegno da oltre 2 milioni di euro.
Il debutto al Goodwood Festival of Speed
Al contrario delle previsioni, lo sviluppo della vettura si è invece rivelato assai più lungo del previsto, tanto da renderne la realizzazione una sfida difficile che alla fine avrebbe convinto molti costruttori a gettare la spugna. Non Mercedes, però, e la dimostrazione è che proprio oggi è stato finalmente annunciato il debutto della One nella versione definitiva al prossimo Goodwood Festival of Speed il 23 giugno. L’ennesimo traguardo storico raggiunto da Mercedes che ha già mostrato l’auto on-line annunciandone le caratteristiche destinate a farne una super sportiva unica al mondo.
Il motore di Lewis Hamilton
Basti pensare a riguardo che la Mercedes-AMG One impiega una versione leggermente “addolcita” del 1.6 V6 turbo utilizzato sulla monoposto di Lewis Hamilton, ancorato alla monoscocca in carbonio con funzione portante. Questo lavora in tandem con il sistema ibrido E Performance composto da 4 unità elettriche, due delle quali (da 120 chiloWatt) sistemate sull’asse anteriore con torque vectoring. Una (sempre da 120 chiloWatt) associata alle ruote posteriori cui è collegato anche il motore endotermico. E la quarta (da 90 chiloWatt) riservata a muovere il turbocompressore. Uno schema che riprende quello della MGU-H di Formula 1, per azzerare il ritardo di erogazione e recuperare l'energia termica che viene poi utilizzata come boost in fase di accelerazione.
Prestazioni da brivido
Il tutto consente alla vettura di scaricare a terra una potenza massima di sistema di ben 1.063 cavalli, a fronte di un peso in ordine di marcia di appena 1.695 chili, amministrati tramite la trazione integrale 4Matic+ Performance AMG e un cambio manuale robotizzato a 7 marce con frizione in carbonio e differenziale autobloccante integrato.
Le prestazioni sono da brivido, scegliendo tra le varie modalità di marcia disponibili quelle più estreme Race Plus e Start 2 con Race Start, la ONE può schizzare da 0 a 100 in 2,9 secondi, mentre in soli 7 secondi netti può toccare i 200 per poi raggiungere i 352 chilometri orari di velocità massima. Questo vantando dei consumi ed emissioni limitati fino a di 8,7 litri ogni 100 chilometri e 198 grammi di CO2 per chilometro. Oltre alla possibilità di viaggiare per circa 18 chilometri in solo elettrico, sfruttando nella marcia i soli due motori anteriori, alimentati da una batteria al litio da 800 Volt e 8,4 chiloWattora.
Sospensioni push-rod
Visti i numeri anche nell'assetto la ONE impiega soluzioni derivate direttamente dalla monoposto F1, tra queste lo schema push-rod nelle sospensioni, con elementi regolabili e privo di barre, che prevede ammortizzatori a controllo elettronico con 3 step di regolazione (Comfort, Sport e Sport +).
Per quanto riguarda invece l’elettronica di assistenza la vettura offre diversi sistemi: tra cui l'Esp regolabile su 3 livelli di intervento (On, Sport Handling Mode, Off). Mentre l’impianto frenante, con dischi carboceramici da 398 e 380 millimetri, adotta pinze a 6 e 4 pistoncini nascoste dietro cerchi fucinati in alluminio a dieci razze, con fissaggio monodado e copertura aerodinamica in carbonio, vestiti da pneumatici Cup2 R appositamente sviluppati da Michelin nelle misure 285/35 19" all'anteriore e 335/30 20" al posteriore.
La funzione Race DRS
Completa la ONE una carrozzeria ultraleggera affilata nell’aerodinamica con appendici attive che lavorano in funzione delle modalità di guida e permettono, come sulle Formula 1, la funzione Race DRS. Serve a ridurre temporaneamente la deportanza del 20% e aumentare la velocità in rettilineo dando a chi guida, magari su una pista, l’ebrezza di sentirsi un po’ Lewis Hamilton, stringendo tra le mani un volante ripreso anche questo da quello utilizzato da Mercedes in Formula 1. Beato chi può.