Partiamo dal presupposto che stiamo parlando dell’uomo più ricco del mondo. Eppure anche Elon Musk potrebbe avere bisogno di contante. La vicenda, ovviamente, è quella dell’acquisto da parte del ceo di Tesla di Twitter per 44 miliardi di dollari, 54,20 ad azione. L’offerta “irrinunciabile” ha convinto il board del social ma adesso, sotto l’occhio vigile della Stock and Exchange Commission - l’ufficio federale che controlla la borsa Usa - è il momento di presentarsi alla cassa.
Nelle ultime ore Musk ha ceduto azioni di Tesla per 4 miliardi di dollari e ha twittato che “dopo oggi” non sono previste altre vendite, anche per frenare il nervosismo dei suoi soci. Il finanziamento complessivo dell’affare Twitter - 46,5 miliardi di dollari - è coperto da un prestito complesso di 13 miliardi di dollari, e uno di margine di 12,5 miliardi di dollari.
Il tutto è garantito da un pool di banche che comprende Morgan Stanley Senior Funding, Bank of America - BOFA Securities, Barclays, MUFG, BNP Paribas Securities, Mizuho Bank e Société Générale.
Gioco d'azioni
Ora la grande domanda che gli investitori si pongono è come il magnate di origine sudafricana finanzierà i restanti 21 miliardi di dollari.
I documenti del contratto di prestito di margine permettono a Musk di vendere le azioni Tesla non vincolate. Secondo Bloomberg, al fine di garantire il prestito di margine, il ceo avrebbe bisogno di impegnare circa 58,7 milioni di azioni Tesla, l’85% delle quali sono però già state utilizate per lo stesso scopo. Nel caso in cui avrà bisogno di vendere le azioni per garantire il resto dei 21 miliardi di dollari necessari (a 890 dollari per titolo), finirà per doverne cedere quasi 23,6 milioni. Un compito non facile ma - secondo gli esperti - nemmeno destabilizzante. Elon Musk è il maggiore azionista di Tesla con circa 175 milioni di azioni che rappresentano il 17% della società.
Chi comanda?
Oltre alle questioni di finanziamento, ad aumentare l’incertezza degli investitori è anche il fatto che non è ancora chiaro chi sarà al timone di Twitter, dal momento che il nuovo proprietario ha già detto pubblicamente di non fidarsi della gestione della società. Tuttavia Musk è molto impegnato con i suoi vari affari e Twitter potrebbe limitare il tempo che impiega come ceo di Tesla, come segnalano le ultime perdite del titolo in Borsa.
Anche perché - per modificare il modello di business del social, come ha preannunciato di voler fare - avrà bisogno di nuovi e numerosi talenti e - in un mercato della forza lavoro ristretto - trovare profili professionali e adeguati potrebbe rivelarsi un processo lungo e costoso, soprattutto in termini di tempo.