Il tempo sta per scadere per il costruttore coreano - di proprietà del gruppo indiano Mahindra - SsangYong Motor, attanagliato da debiti che hanno già portato all’intervento del tribunale fallimentare di Seoul.
Dopo che la Casa automobilistica elettrica nazionale Edison Motors ha rinunciato all’acquisto, i curatori della società hanno approvato l’apertura di una nuova procedura di assegnazione tramite asta. Il tempo stringe visto che mancano di fatto meno di sei mesi alla messa definitiva in liquidazione del costruttore, prevista per ottobre. Attualmente le offerte che sarebbero sul piatto sono tre: due di imprese di medie dimensioni - KG Group, Ssangbangwool - e una da parte di una società di private equity, Pavilion PE. Il progetto è quello di andare all’incanto non più tardi dell’inizio di maggio così da individuare l'eventuale acquirente entro giugno.
I candidati
Gli addetti ai lavori vedono il conglomerato chimico-finanziario KG Group - nato nel 2003 - come il candidato più fattibile per rilevare SsangYong, considerando il suo flusso di cassa stabile, la capacità di finanziamento e il know-how nella gestione di un portafoglio di attività diversificato. KG Group ha cercato di formare un consorzio per l'offerta con il private equity Cactus PE, con cui ha già collaborato quando ha acquisito Dongbu Steel nel 2019.
Ssangbangwool, un produttore locale di abbigliamento, nel frattempo, ha parlato di un tesoretto di circa 364 milioni di dollari in contanti che verrebbe utilizzato per un "percorso di finanziamento stabile" per acquisire SsangYong e si dice stia lavorando a un consorzio con la società di costruzioni locale KH Group.
Pavilion PE con sede in Corea del Sud, è alla seconda offerta per acquisire la casa automobilistica e sta provando a sua volta a chiudere una collaborazione con istituzioni finanziarie e conglomerati. In un consorzio con la società di veicoli elettrici EL B&T, Pavilion ha partecipato all'offerta per acquisire il produttore di suv ma ha perso contro il consorzio guidato da Edison Motors che si è poi ritirato dall’affare.