Via il tetto alla 296 GTB. Ferrari presenta la 296 GTS (Gran Turismo Spider), variante a cielo aperto della berlinetta a motore centrale posteriore del Cavallino. I progettisti hanno scelto di equipaggiare la spider con lo stesso sistema propulsivo ibrido plug-in della sorella coupé, mentre ci sono stati diversi accorgimenti tecnici ed estetici vista l’aggiunta dei motorini necessari alla rimozione del tetto.
La 296 GTS è quindi il secondo modello su cui viene montato il nuovo motore V6 Ferrari 2.9 di cilindrata, numero e disposizione di cilindri che affonda le sue radici nella storia del Cavallino. La prima "rossa" dotata di V6 (allora 1.500 di cilindrata) è stata infatti la monoposto Dino 152 F2 del 1957, seguita negli anni successivi da modelli per la categoria Sport Prototipi a motore anteriore come la 196 S e la 296 S.
14 secondi per trasformarla
Tutta un’altra la storia di questo V6 turbo elettrificato capace - grazie a un pacco batterie (7,4 chilowattora) e a un motore elettrico posteriore da 122 chilowatt (167 cavalli) - anche di far marciare la 296 GTS in modalità completamente elettrica per 25 chilometri e di sopperire ad alcune inerzie tipiche del sistema termico, azzerando, per esempio, il tempo di risposta alla pressione sull’acceleratore.
La potenza massima sviluppata dal sistema è di 830 cavalli (di cui 663 solo dal motore termico) e 740 newtonmetri di coppia, scaricati tutti sulle ruote posteriori e governati da un cambio Dct a 8 rapporti. Il risultato? 2,9 secondi da 0 a 100, 7,6 da 0 a 200 e oltre 330 chilometri orari di velocità di punta.
Bastano 14 secondi per ritrovarsi con il vento fra i capelli: il tetto si ripiega in due parti in un’apposita vasca alloggiata sopra il motore, mentre nella parte posteriore del vano è stato introdotto un pannello in vetro che lascia intravedere il V6, tra gli elementi più suggestivi della 296 GTS. Come accaduto per la 296 GTB, anche la Gran Turismo Spider è disponibile in allestimento Assetto Fiorano, alleggerita nel peso di otto chilogrammi e affinata nell’aerodinamica. Un unico obiettivo: andare più forte.
Gli affinamenti del centro stile
Il centro stile Ferrari guidato da Flavio Manzoni ha lavorato soprattutto sulla parte centrale della vettura, cercando di mantenere intatte le linee del modello anche a cielo aperto. Sulla 296 GTS ritroviamo infatti il flying bridge, elemento dominante degli esterni anche della 296 GTB, arricchito per questa versione spider da due nervature dorsali che integrano i tappi per il rifornimento del carburante e per la ricarica. Le venature hanno sostituito i due archi rampanti del cofano motore presenti sulla versione GTB.
Gli interni si presentano sostanzialmente invariati rispetto alla 296 GTB. Anche per la GTS è stata scelta l’impostazione completamente digitale dei comandi che caratterizza le Ferrari nate dopo la SF90. Secondo quanto dichiarato, i display dell’abitacolo (strumentazione e passeggero) amplificano la sensazione di pulizia formale della cabina e il suo effetto minimalista.