Lotus Emira e Mercedes-AMG SL. Di primo acchito sembrerebbero non avere molto in comune: la prima è la nuova incarnazione delle berlinetta con motore posteriore-centrale di Lotus (l'ultima dotata di propulsore endotermico). Dall'altro lato abbiamo l'ennesima generazione di un classico, la roadster di lusso della Casa di Stoccarda, presente nei listini sin dagli anni '50. La britannica strizza l'occhio alla dinamica e alle performance, la scoperta è più votata a un utilizzo a 360 gradi, da brava granturismo.
Ma i due modelli, oltre al fatto di essere stati presentati nell'ultimo anno, sono accomunati dalla caratteristica di avere una versione entry-level (per la tedesca è la SL 43), che su entrambe le vetture adotta lo stesso motore: il 2.0 turbo a iniezione diretta di benzina realizzato da Mercedes-AMG. Un cuore d'eccezione, sia per la potenza specifica senza precedenti che può raggiungere, sia per la sua versatilità, come dimostrano le notevoli differenze tra la versione montata sull'Emira e quella destinata alla SL 43.
Lotus Emira
Il 2.0 turbo è una vecchia conoscenza degli appassionati, che hanno imparato a identificarlo con la sua sigla di progetto (M139), proprio per sottolinearne la specialità rispetto agli altri propulsori con architetture simili. Si tratta, infatti, del 4 cilindri stradale con il maggior rapporto potenza/cilindrata di serie: ben 210 cavalli/litro raggiunti sulla Mercedes A 45 AMG S, dove a livello assoluto eroga 420 cavalli.
Quest'unità è stata montata, con diversi step di potenza, su tutte le recenti sportive compatte di Mercedes (Classe A, CLA, GLA), e pochi mesi fa ne è stato annunciato l'arrivo sulla coupé della Casa di Hethel, in virtù di una partnership tecnica tra i due marchi (favorita dalla cinese Geely, proprietaria di Lotus e prima azionista di Mercedes). Sulla berlinetta inglese il 4 cilindri rappresenta un'alternativa al più potente V6 Toyota, e per l'occasione è stato declinato in una versione da 360 cavalli e 410 nnewtonmetri di coppia.
Sono numerose le modifiche apportate al propulsore per adattarlo al montaggio posteriore-centrale della Emira (su Classe A e simili trova posto all'anteriore in posizione trasverale): per l'occasione sono stati completamente ripensati i condotti di aspirazione e scarico, oltre a una serie di cambiamenti al sistema di raffreddamento.
E per la prima volta l'M139 viene abbinato alla trazione posteriore, attraverso un cambio automatico doppia frizione a 8 rapporti, frutto anch'esso della collaborazione tra Hethel e Stoccarda. A fronte di un peso di 1.405 chili, la Emira 2.0 turbo riesce a passare da 0 a 100 in 4,5 secondi.
Mercedes-AMG SL 43
L'ultimissima evoluzione del propulsore M139 è quella realizzata per la roadster tedesca. Mercedes ha portato al debutto sul motore tecnologie totalmente inedite, come il turbocompressore elettronico derivato dall'hypercar Project One e dall'esperienza della Casa in Formula 1. In poche parole la girante del turbo può essere azionata da un motore elettrico di pochi centimetri, in modo da annullare il turbo lag (il ritardo nella risposta) e permettere alla turbina di essere sempre in pressione, sin dai bassi giri.
Il tutto è alimentato da un sistema a 48 volt, che comanda anche lo starter-generatore, un'altra novità per il propulsore, che di fatto ne sancisce il passaggio all'elettrficazione leggera. In questa configurazione il 2.0 turbo eroga 380 cavalli e 480 newtonmetri di coppia, mentre lo starter-generatore può fornire per breve tempo 10 cavalli aggiuntivi.
Il propulsore è montato in posizione anteriore longitudinale ma - a differenza della SL 63 a 4 ruote motrici - sulla "baby" SL è accoppiato alle sole ruote posteriori attraverso una trasmissione doppia frizione a 9 marce. Nonostante la potenza superiore, la Mercedes SL 43 fa segnare uno 0-100 in tempi leggermente superiori alla Emira: 4,9 secondi, un'inevitabile conseguenza del peso superiore (1.810 chili).
In futuro, inoltre, il propulsore M139 dovrebbe vedere ulteriori varianti. L'unità sarà infatti alla base del primo powertrain plug-in hybrid di Mercedes-AMG, probabilmente portato al debutto dalla prossima C63 AMG. Per l'occasione sarà abbinato a un’unità elettrica sull’asse posteriore, alimentata da una batteria agli ioni di litio, per una potenza di sistema prevista di oltre 650 cavalli.