General Motors crede e scommette sullo sviluppo della guida autonoma. Il costruttore ha infatti investito una cifra complessiva di 3,4 miliardi di dollari nella sua unità di ricerca sull’automazione Cruise. 2,1 miliardi andranno per l’acquisto delle quote dello spin off finora detenute dal conglomerato giapponese SoftBank che - alle prese con problemi finanziari - ha deciso di disimpegnarsi dall’intesa siglata nel 2018 con un investimento iniziale di 900 milioni di dollari, cui si sono aggiunti altri 1,2 miliardi stanziati in round successivi. Recentemente la stessa SoftBank aveva parlato di un’altra tranche per circa 1,3 miliardi, che l’avrebbe portata a possedere il 20% delle azioni della società di guida autonoma. Questo ulteriore finanziamento per Cruise arriverà invece direttamente da Gm.
Momento delicato
L'uscita di SoftBank arriva mentre Cruise è in attesa del permesso che le consenta di aprire al pubblico a pagamento il servizio di ride-hailing senza conducente lanciato a San Francisco, da cui comunque non ci si aspetta - almeno nel breve termine - un ritorno economico. Recentemente Raj Rajkumar, professore di ingegneria elettrica e informatica alla Carnegie Mellon University ha parlato di questo progetto: ”Sulla base dell'esperienza che abbiamo visto con Waymo in Arizona, le entrate che si genereranno saranno molto, molto piccole. È una lunga strada da percorrere e i costi per Gm e Honda saranno cospicui”.
In una dichiarazione ufficiale, il ceo del costruttore Marry Barra ha detto che "l'azienda sta sfruttando la forza del suo bilancio per capitalizzare l'opportunità di aumentare il suo investimento azionario in Cruise e far crescere la strategia integrata per i veicoli autonomi”. Kyle Vogt, ceo e co-fondatore della start up, ha detto che “pensare alla quotazione pubblica sarebbe una grande distrazione, soprattutto in questo momento", aggiungendo che voleva l'azienda concentrata sul perfezionamento del servizio driverless lanciato a San Francisco.
A dicembre, GM ha annunciato che Dan Ammann, allora amministratore delegato di Cruise, aveva bruscamente lasciato la società. Una persona informata sulla questione ha detto che è stato licenziato, mentre un'altra fonte ha detto che il manager e Gm non erano d'accordo su quando portare Cruise in borsa, necessità spesso minimizzata dalla stessa Mary Barra.