La formazione è uno dei fattori in grado di incidere in modo sostanziale sul comportamento del pubblico e l’accettazione dei veicoli connessi e autonomi da parte dei conducenti. Con questa premessa è nata la metodologia didattica teorico-pratica definita nell’ambito del progetto PAsCAL - a cui per l’Italia partecipa l’Automobile Club - per le diverse categorie di autisti: alle prime armi, esperti e formatori professionisti.
Un percorso di costruzione e verifica che si è svolto tramite test condotti in Italia tra le province di Modena, Savona e Lecco con il coinvolgimento di 230 allievi e in Gran Bretagna tramite degli open day per 6 fine settimana rivolti a studenti e autisti esperti presso l’RDS National Training Centre di Donington.
La metodologia - composta da moduli articolati tra un approccio teorico e uno più pratico che utilizza le funzionalità sviluppate nel Home Study Simulator, è stata elaborata sulla base delle esperienze e delle osservazioni effettuate attraverso questo strumento in occasione dei test effettuati in da RED Driving School per il Regno Unito e in Italia da ACI Ready2GO e della revisione delle ricerche già svolte e delle esperienze didattiche precedentemente maturate negli anni dai docenti/istruttori delle autoscuole aderenti alle reti ACI, Ready2Go (Italia) e RED (Inghilterra).
Tutto questo lavoro preparatorio ha trovato la propria conclusione nel febbraio di quest’anno in un evento con lezioni pratiche su mezzi connessi e con a bordo tecnologia di conduzione robotizzata che si è svolto nel Centro di Guida Sicura ACI Sara di Lainate coinvolgendo 91 conducenti di cui 79 militari dell'Esercito Italiano (Brigata Alpina Taurinense e Comando Nato di Milano) e 12 civili.
I risultati
I test condotti hanno evidenziato che, pur essendo un elemento fondamentale della formazione, il simulatore di per sé non è sufficiente a preparare gli utenti a livelli avanzati di guida autonoma. Questo strumento va integrato con la conoscenza dei sistemi elettronici di bordo e affiancato da una parte pratica che permetta di sperimentarli concretamente e mettersi alla prova.
Le simulazioni virtuali e le lezioni di guida in ambiente protetto hanno permesso di confermare l’efficacia del modello composto da moduli teorici (che includono tassonomia dei livelli di guida autonoma, prospettive legali, spiegazioni di funzionalità aggiuntive dedicate disponibili sui veicoli "cav", nonché principi chiave nel comportamento del conducente) e pratici con diversi scenari in grado di proporre situazioni tipiche che si verificano in ambiente urbano così come in quello autostradale.
"La tecnologia è dietro l'angolo"
"Commentando i risultati, il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani ha detto: "Spesso, il futuro ci spaventa solo perché non lo conosciamo. Ed è quello che sta accadendo anche con la guida autonoma. L’idea che, presto, non saremo più noi a condurre la nostra auto ma lei a portare noi, ci preoccupa. È normale che sia così. Questa tecnologia, però, è ormai dietro l’angolo. Non possiamo far finta di niente né farci trovare impreparati. Per questo l’ACI - che ha particolarmente a cuore la sicurezza degli automobilisti italiani - è parte attiva del progetto PAsCAL ed è impegnato, con tutta la sua esperienza e le sue tecnologie, ad accompagnare i conducenti di oggi nella mobilità di domani”.