SIVIGLIA (Spagna) - La nuova Ferrari 296 GTB è una di quelle auto che regalano soltanto sorrisi. La provi sulle strade dell’Andalusia o sul circuito di Monteblanco e il risultato non cambia. Scendi con il sorriso perché è una Ferrari che non ti mette in difficoltà, ma piuttosto ti aiuta a raggiungere i tuoi limiti - che sono ovviamente diversi da quelli di Charles Leclerc - il quale, raccontano a Maranello, si è divertito come un matto quando ha provato l’ultima berlinetta Ferrari a Fiorano.
Debutta il V6
La 296 GTB, con chiare ispirazioni stilistiche alla 250 LM degli anni Sessanta è un concentrato di tecnologia. È la prima V6 di serie del Cavallino, la prima Ferrari di produzione spinta da un motore a 6 cilindri che è supportato da un'unità elettrica da 12 Kilowatt. Il che fa della 296 GTB anche una Ferrari plug-in, che permette di percorrere 25 chilometri in silenzio assoluto.
Il combinato motore termico, motore elettrico garantisce 830 cavalli che la spingono oltre i 330 orari chilometri orari con una accelerazione da 0-100 in 2”9 e da 0-200 in 7”6, con uno spazio d’arresto di 107 metri da 200 a zero: prestazioni che diventano ancora più estreme con la versione Assetto Fiorano (+33mila euro rispetto ai 269.000 della versione base), alleggerita per divertirsi ancora di più in pista.
Anche cercando di tenere il ritmo del collaudatore che ci precede in pista, non si perde mai il controllo della vettura, che con la sua agilità e la sua compattezza ti resta addosso come un vestito cucito su misura. La trazione è posteriore, ma i controlli elettronici fanno il loro dovere per correggere, aiutare, intervenire senza essere mai invasivi.
Come suona bene
Se c’erano dei dubbi sul sound del 6 cilindri, beh vengono subito scacciati appena si dà fiato al motore. Il lavoro eseguito sugli scarichi rende il suono del 6 cilindri pieno e potente, ti arriva nelle orecchie e ti sorprende. Non pensi che una Ferrari non aveva mai montato di serie un motore a 6 cilindri.
Certo, c’era stata la mitica Dino, ma quella era una Ferrari atipica, una Ferrari senza il nome sul vestito. Questa è una scelta, abbinata all’ibrido, che porta la Casa di Maranello su una nuova strada, che verrà seguita anche in futuro da altri modelli. Il motore elettrico, come nel caso della SF90 Stradale, aumenta le prestazioni, è adottato in perfetta filosofia Ferrari rispettandone la cultura e lo spirito. D’altra parte, è figlio dell’esperienza fatta in Formula 1 dove, guarda caso, i motori sono da anni a 6 cilindri.
Il V6 a 120 gradi montato dalla 296 GTB è piccolo, basso e leggero (30 chili in meno) rispetto al classico V8 che per anni aveva equipaggiato le GT della casa. Se questa è la strada per le nuove super sportive di Maranello, sembra proprio che la Ferrari si presenti preparata alla sfida.