SITGES (Spagna) – È giunta l’ora di un restyling per la CX-5, il suv più grande di Mazda (in attesa della CX-60 in arrivo tra circa un mese) e modello del costruttore giapponese più venduto al mondo con circa 370mila unità consegnate a livello globale nel 2021, di cui circa 50mila in Europa. La CX-5 vale il 30% delle vendite della Casa nel Vecchio continente. L'aggiornamento di metà carriera non ha portato l'elettrificazione, neanche di tipo leggero mild hybrid.
Tre nuovi allestimenti
Le novità dei tecnici Mazda per il restyling della CX-5 di seconda generazione si sono concentrate essenzialmente su equipaggiamenti, stile e dispositivi tech. Ai precedenti allestimenti Exceed e Business se ne sono aggiunti tre: il Newground propone la modanatura inferiore della carrozzeria in color argento, specchietti neri e dettagli in verde acceso sulla calandra. L’Homura punta sulla sportività con calandra e particolari in nero lucido, mentre il Signature offre la carrozzeria interamente monocolore senza elementi di contrasto. “Avventuriera, sportiva o elegante. A ciascuno la sua”, dicono i progettisti Mazda che hanno scommesso sulla differenziazione dell’offerta per accrescere le vendite.
Per aggiornare lo stile degli esterni i designer hanno messo mano ai gruppi ottici anteriori, ora più affilati, e posteriori, a Led e tridimensionali, mentre la calandra ha una nuova trama, anch'essa a tre dimensioni. Tra le novità portate dal restyling spunta anche un nuovo color sabbia, il Zircon Sand. Gli interni sono rimasti razionali ed eleganti, con un qualche quid in più dettato da esigenze tech e di praticità. Davanti la leva del cambio è stata installata una piastra per la ricarica a induzione dello smartphone, mentre nel bagagliaio il piano è ora allineato con la soglia di carico.
Come va
Abbiamo provato la CX-5 restyling in Spagna spinta dalla motorizzazione a benzina 2.0 SkyActiv-G da 165 cavalli abbinata al cambio automatico a sei marce e alla trazione integrale (in Italia è disponibile anche con trazione anteriore e cambio manuale). Il suv giapponese predilige una guida votata al comfort, il motore è silenzioso e fluido anche grazie al cambio che inserisce le marce in maniera quasi impercettibile. La spinta è omogena ma non fulminea, mentre le sospensioni assorbono bene le asperità del terreno. Dal Mi-Drive posizionato dietro la leva del cambio si possono scegliere le modalità di guida Normal, Sport e Off-Road (quest’ultima per le versioni a trazione integrale).
Per il capitolo tecnologia, il sistema infotainment della CX-5 (compatibile con Android Auto ed Apple Car Play) si controlla da un display da 10,25 pollici posizionato flottante in alto al centro della plancia. Migliorabile la grafica che non sembra essere delle più recenti, mentre il controllo risulta intuitivo e piuttosto fluido. La strumentazione è un mix tra analogico e digitale su un pannello da 7 pollici. Completo il pacchetto di sistemi di assistenza alla guida. La CX-5 è disponibile in Italia anche con motorizzazione a gasolio 2.2 da 150 cavalli o184 cavalli (a trazione anteriore o integrale) oppure con il 2.5 a benzina da 194 cavalli 4x4 e con cambio automatico. Prezzi di partenza da 34.200 euro.