Era prevedibile che - non appena chiusa la video chiamata con gli investitori sui conti 2021 e il futuro immediato di Tesla - Elon Musk avrebbe reagito al fatto, allo sgarbo dal suo punta di vista, di non essere stato invitato al meeting della Casa Bianca con i vertici delle più importanti aziende Usa, comprese quelle che si occupano di auto elettriche. E le immagini del presidente Biden in compagnia di Mary Barra e Jim Farley - rispettivamente a capo di General Motors e Ford - non potevano che accorciare la miccia.
Infatti è bastato un commento di una follower del manager di origine sudafricana sulla “mancanza di rispetto” verso "un pioniere delle auto a batteria" - che comunque a differenza dei presenti al meeting non ha mai sostenuto il piano “Build Back Better” di Washington - per scatenare le ire di Mr Musk. Il quale ha intanto risposto alla pubblicazione di un video del presidente con Mary Barra scrivendo : “Inizia con una T, finisce con una A, ESL nel mezzo”. Ed era solo l’inizio.
La furia di Elon
Successivamente, in un crescendo di furia, il ceo di Tesla ha decisamente superato il limite, definendo il presidente degli Stati Uniti d’America “un burattino codardo (utilizzando l’espressione gergale “damp socks”, letteralmente calzino umido) e scrivendo quindi che il numero uno della Casa Bianca “tratta il pubblico americano da scemi”.
Basta? No. Musk è andato ancora oltre e ha risposto a una serie di notizie sulle restrizioni imposte a causa della pandemia, dando un “like” a un tweet sulla Danimarca che elimina ogni vincolo. Quindi ha reagito con un "100" a quello di un medico che ha detto di essere a favore dei vaccini ma contrario all’obbligo vaccinale. Poi Musk ha elogiato i camionisti canadesi che stanno progettando di chiudere il centro di Ottawa venerdì per protesta sempre contro le restrizioni e ha risposto a un altro utente sullo stesso argomento: "La libertà viene tolta un pezzo alla volta fino a quando non è sparita".
Il ceo di Tesla ha quindi ritwittato un meme che criticava i governi per le limitazioni anti-Covid, e ha insinuato che si sarebbe cercato di mantenere le misure di emergenza introdotte durante la pandemia anche dopo che l’emergenza sarà passata. "Se spaventi abbastanza le persone, chiederanno la rimozione della libertà. Questo è il percorso verso la tirannia” sono state la sue parole. Un utente ha chiesto a Musk come potrebbero "combattere" tutto ciò e lui ha risposto semplicemente: “Vote them out”.
Vecchia ruggine
Il rapporto tra l’uomo più ricco del mondo - elogiato dal predecessore di Biden, Donald Trump che lo aveva definito “un genio” - e il presidente degli Usa non è mai decollato. La scelta dell’amministrazione di Washington di proporre la legge “Build Back Better” che, tra l’altro, favorisce i costruttori Usa che - a differenza di Tesla - producono vetture elettriche in stabilimenti sindacalizzati ha peggiorato il tutto. "Onestamente, vorrei solo che l'intera legge non passasse” ha detto Musk al meeting dei ceo del Wall Street Journal a dicembre. "Questa è la mia raccomandazione”.
Nei mesi scorsi sempre Musk aveva detto che l’attuale governo di Washington - "nelle mani dei sindacati" - non sarebbe “amichevole” con la sua azienda e ha negato che l’industria automobilistica americana abbia bisogno di sostegni economici da parte dello stato.