Henry Ford è stata una delle più eminenti figure della storia americana e non solo per il settore automobilistico. Normale che nel suo studio siano state trovate e catalogate migliaia di lettere di personaggi più o meno famosi. Ma tra le tante ce ne è una - oggi conservata tra i documenti del Ford Museum di Detroit - che desta davvero curiosità.
A scriverla - il 10 aprile del 1934 da Tulsa, Oklahoma - Clyde Barrow, di Dallas, Texas. Questo il testo: “Caro signore. Finché ho ancora il respiro nei miei polmoni vi ripeterò che macchine dandy lei fa. Ho guidato esclusivamente Ford quando ne ho trovata una. Per la sua velocità e la libertà da problemi, la Ford ha surclassato ogni altra auto e anche se il mio business non è stato strettamente legale non è un problema per me dirvi che bella macchina sia la V8 - sinceramente il suo tifoso Clyde Barrow“.
Fa quasi sorridere quel “il mio business non è stato strettamente legale”. Perché Clyde Barrow altri non è che il componente maschile del terribile duo Bonnie and Clyde, i fuorilegge che fecero impallidire la fama di banditi come John Dillinger e Pretty Boy Floyd, diventando “nemici pubblici numero 1” per la polizia di tutta America. Sempre in fuga, sempre un passo avanti ai poliziotti che li ricercavano, prima con l’ordine di arrestarli, poi di eliminarli punto e basta: e sempre (o quasi) su una Ford, naturalmente non regolarmente acquistata ma, casomai, rubata.
Una lunga storia
Bonnie Parker e Clyde Barrow si erano conosciuti nel gennaio 1930 a Dallas: lei era sposata da quando aveva 16 anni con un poco di buono più spesso nelle galere federali che fuori, lui aveva un passato tutt’altro che innocente e a sua volta aveva fatto conoscenza con la durezza della vita carceraria in Texas appena diciassettenne.
Insieme terrorizzarono l’America, compiendo furti e rapine anche efferate, non esitando a sparare: almeno nove poliziotti persero la vita sotto i loro colpi, oltre a quattro inermi cittadini, tra cui il titolare del primo negozio che rapinarono, nel marzo del 1932. Da quel momento è un susseguirsi di colpi, fughe, arresti, brevi periodi di detenzione e rocambolesche fughe. Sia da soli che con una banda formata da diversi altri elementi criminali. Intanto il loro nome diventa sempre più leggendario e temuto fino a che nel 1934 il Texas non decide di mettergli alle calcagna due ex ufficiali dei ranger dello stato, Frank Hamer e Maney Gault.
Furono loro, insieme ad altri tutori dell’ordine - poi noti come “The Highwaymen” che sarà anche il titolo di un film del 2019 con Kevin Costner e Woody Harrelson - a tendere ai due fuorilegge una trappola. Il 23 maggio 1934 a Blenville Parish, in Louisiana - poco più di un mese dopo la famosa lettera a Henry Ford - Bonnie e Clyde vennero intercettati.
Naturalmente erano a bordo di una vettura del marchio di Dearborn, per la precisione una Model 730 Deluxe Sedan del 1934, chiaramente rubata. Non fu un tentativo di arresto ma un'imboscata. Secondo i rapporti dell'epoca, i tutori dell’ordine spararono 112 colpi, 43 di quali raggiunsero i fuorilegge - che avevano rispettivamente 23 anni lei e 24 lui - uccidendoli sul colpo.
L’auto come una reliquia
Dopo la morte dei due banditi, un grande interesse circondò il veicolo in cui vennero uccisi. Ruth Warren, la proprietaria originale, chiese di rientrarne in possesso ma le fu detto che avrebbe dovuto pagare 15mila dollari per averlo. La donna portò la questione in tribunale e vinse la causa. Negli anni successivi il veicolo ha cambiato proprietà ed è stato trasportato in luoghi diversi, come musei e fiere, tanto che per un periodo era possibile addirittura salirci sopra, pagando un dollaro, e accomodarsi sui sedili.
Oggi l’auto - ancora crivellata di colpi - è in mostra al Whiskey Pete's Resort and Casino situato a Primm, al confine tra Nevada e California, ed è accompagnata da una serie di documenti che ne certificano l’autenticità. Accanto al mezzo il proprietario del locale ha posto due manichini che ricordano Bonnie e Clyde. In esposizione anche la camicia che Barrow indossava al momento della sua morte.
Da questa storia - che ha eccitato la fantasia di cineasti e autori - sono stati tratti diversi film. Oltre al già citato “The Highwaymen”, il più importante è “Bonnie and Clyde” del 1967, diretto da Arthur Penn con Warren Beatty e Faye Dunaway nel ruolo dei protagonisti. La vettura utilizzata per la scena finale del massacro di Blenville Parish - quella che vedete nella nostra foto - è oggi conservata nel Museo dell’Auto di Hollywood.