Il mercato dell’auto in Italia a dicembre ha chiuso in negativo. Nell'ultimo mese dell'anno le nuove immatricolazioni nel nostro paese sono state 86.679, il 27,5% in meno rispetto allo stesso periodo del 2020. Un rosso che interessa tutti i canali di vendita: dai privati (52.597, -29,8%), al noleggio a lungo termine (16.478 unità, -18,7%) alle aziende (-13,5%).
Nonostante la debacle, il dato cumulativo registrato tenendo in considerazione il totale annuo del 2021 è positivo. Gli esemplari immatricolati da gennaio a dicembre in Italia sono stati 1.475.393, il 5,8% in più rispetto al totale del 2020, anno viziato dalla pandemia di coronavirus. Rispetto al 2019 le vendite sono invece crollate del 23,5%.
I marchi
Fiat rimane salda al primo posto per immatricolazioni. Il costruttore torinese del gruppo Stellantis ha raggiunto le 223.567 unità, crescendo del 5,8% su base annua e raggiungendo una quota di mercato del 15,3%. Il merito? Più della metà delle immatricolazioni è rappresentato dalla Panda, auto più venduta in Italia con 112.298 unità.
Seconda posizione per Volkswagen, con 126.092 esemplari per un rosso contenuto dell’1,6% e una quota di mercato ferma all’8,6%. Medaglia di bronzo per Toyota (84.850, +19,2%), seguita da Peugeot (84.263, +3,2%), Ford (80.989, -9,6%) e Renault (74.544, -13,2%).
I modelli
Fenomeno Fiat Panda a parte, sono tanti gli altri modelli vincenti del 2021 divisi per segmento. Se la Lancia Ypsilon domina le piccole berline grazie a 43.735 unità, la Jeep Renegade è la migliore delle compatte con 35.334 esemplari.
Per le medie vince la Volkswagen Tiguan (16.063 unità), mentre il premium di grandi dimensioni è dominato dalla Mercedes Gle (3.161), seguito da Audi A6 e Bmw Serie 5. Nel segmento delle sportive ad alte prestazioni vince a mani basse la Porsche 911 con 1.218 unità, seguita dall’elettrica Taycan (617 esemplari).
I segmenti
Se le berline rimangono le auto più vendute in Italia grazie a una quota nell’anno del 44,6% per 658.839 immatricolazioni, crescono crossover e fuoristrada rispettivamente a 571.890 e 138.910 unità.
Continua la forte crisi delle monovolume, mentre sono raddoppiati i modelli venduti con architettura cabriolet oppure spider: nel 2021 i modelli a cielo aperto sono stati 8.664 contro le 4.624 unità dell’anno precedente.
Le alimentazioni
In crisi tutte le alimentazioni di tipo tradizionale, mentre crescono quelle alternative, a gas o ibride. Le vetture a benzina nel 2021 sono state 437.731, il 16,3% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre le diesel hanno registrato un rosso del 27,7% pari a 333.635 unità immatricolate.
Bene il Gpl (+14,4% a fronte di 107.819 nuove targhe), perdite contenute per il metano (-0,6% per 31.420 unità), e crescita esponenziale per le vetture elettrificate. Le ibride tradizionali hanno registrato un balzo del 91,6% a 427.924 unità, mentre le plug-in sono cresciute del 152% nei dodici mesi del 2021 con 69.312 immatricolazioni. Bene le elettriche, più che raddoppiate: +107,6% per 67.542 vetture e una quota di mercato del 4,6%, quasi pari a quella delle ibride plug-in.