Il primo appuntamento della rubrica “Personaggi dell’anno” è dedicato a Carlos Tavares, ceo del gruppo Stellantis. Il manager è una delle cinque figure più importanti del 2021 selezionate da l’Automobile. Il criterio? L’aspettativa per le grandi sfide del futuro a cui stanno lavorando da un anno a questa parte.
È passato poco meno di un anno da quanto Carlos Tavares, ceo di Stellantis, ha dato il via ufficiale alle ore 10 del 4 gennaio 2021 all'assemblea degli azionisti di Psa per il voto definitivo alla fusione con Fiat Chrysler. “E’ un momento storico", diceva alla stampa il manager portoghese. Dieci mesi dopo possiamo già iniziare a fare qualche conto in tasca a Stellantis, alla luce della chiara direzione che il ceo ha voluto dare al nuovo gruppo da 14 marchi e sinergie dichiarate per oltre 5 miliardi di euro.
Tante le scelte fatte da Tavares che solo il tempo definirà vincenti o meno. Tra le sue prime mosse c’è stata la nomina di alcuni nuovi ceo dei brand, particolarmente decisive per i più sofferenti. Per la parte italiana Jean-Philippe Imparato ha lasciato Peugeot nelle mani di Linda Jackson (ex Citroen) per andare ad Alfa Romeo, Luca Napolitano ha preso le redini di Lancia, mentre il fortino Fiat è rimasto sotto la direzione di Olivier Francois. Per Maserati è stato confermato Davide Grasso, decisiva la sua esperienza pregressa in Converse e Nike per mettere in moto la sperata ripresa del Tridente.
Quattro piattaforme dedicate
Sebbene i piani industriali dell’intero gruppo debbano ancora essere svelati (l’appuntamento è al 1 marzo 2022), la direzione impressa da Carlos Tavares per Stellantis è la stessa di quando era alla guida del gruppo Psa: spingere sull’elettrificazione. Essenziale per rimanere sul mercato, soprattutto in Europa, e forte di nuove sinergie possibili per grandi economie di scala tra condivisione di piattaforme, componenti, batterie e stabilimenti. Gli investimenti in software, architetture, accumulatori (anche allo stato solido dal 2026) e sistemi propulsivi a zero o basse emissioni saranno di oltre 30 miliardi di euro nei prossimi 5 anni.
Tavares guarda al 2030 quando, secondo quanto dichiarato, tutta la gamma avrà almeno una versione elettrica o ibrida plug-in, con vendite di questi veicoli che nel Vecchio continente varranno per oltre il 70% dei volumi del gruppo. “Il nostro focus prevede grandi investimenti anche su batterie e software, i due punti cruciali dei veicoli di oggi e domani”, conferma Tavares, che ha approvato quattro nuove piattaforme native elettriche sulle quali nasceranno tutti i modelli del gruppo del futuro: STLA small (4,4 metri di lunghezza e 500 chilometri di autonomia), la STLA medium (5 metri e 700 chilometri), la STLA large (5,5 metri e 800 chilometri).
Marchi elettrici, software e concessionari
Nonostante manchi ancora la pubblicità dei piani industriali, per molti brand è già stata comunicata la data di passaggio totale all’elettrico, mai accaduto per Fiat Chrysler con la gestione manageriale precedente. Il 2030 sarà l’anno di Fiat, mentre per Alfa Romeo (nei principali mercati globali) la data è fissata al 2027. L’anno successivo toccherà a Opel in Europa, mentre la prima sarà DS che offrirà dal 2024 nuovi modelli solo a zero emissioni. Tra il 2022 e il 2023 il gruppo Stellantis lancerà ben 11 nuovi modelli elettrici (o varianti di vetture esistenti).
Per il capitolo software Tavares crede che potranno garantire ottimi margini al gruppo: “Le nostre auto connesse raggiungeranno entro il 2030 fino a 34 milioni di esemplari. Divideremo la stretta connessione tra hardware e software, per poter aggiornare e sviluppare separatamente quest’ultimo e lavorare meglio con i nostri partners. Una scelta che ci garantirà un numero impressionante di nuove opportunità e sinergie”.
Tra le decisioni più incisive dei piani, c'è, infine, la riorganizzazione della rete dei concessionari europei del gruppo, aumentando il suo coinvolgimento nella distribuzione e non vendendo più direttamente i prodotti ai dealer, secondo una logica che segue il “retail” (vendita diretta al consumatore finale). Il piano permetterebbe a Stellantis di ridurre le commissioni riservate ai concessionari e di misurare nel tempo la produzione sulla domanda (punto fondamentale in epoca di crisi dei chip visti i piazzali di stock vuoti). Si inizia con i piccoli volumi: la prima applicazione del nuovo sistema è prevista nel 2023 in Austria, Belgio e Olanda per Alfa Romeo, DS e Lancia. Dal 2026 si estenderà agli altri brand del gruppo.