Ultimo aggiornamento  04 giugno 2023 22:13

Autonomia elettriche, cosa sapere in inverno.

Angelo Berchicci ·

L’inverno può rivelarsi un periodo particolarmente insidioso per le vetture elettriche, soprattutto nei luoghi in cui il clima è molto rigido. Non è più un mistero, infatti, che all’abbassarsi della temperatura esterna l’autonomia delle auto a zero emissioni diminuisca.

Questo non significa che le vetture elettriche siano inutilizzabili in inverno, come dimostra il fatto che il Paese europeo con il maggiore share di auto a batteria è la Norvegia, dove il clima non si può definire di certo mite. Vediamo, quindi, quali sono i motivi che provocano questa riduzione di autonomia, assieme ad alcuni “trucchi” per minimizzare il problema.

Percorrenze più basse del 18,5% 

Anzitutto bisogna chiarire che le moderne batterie agli ioni di litio hanno un range ottimale di temperatura, che in genere va tra i 10 e i 30 gradi Celsius. Al di sotto di questi livelli le caratteristiche strutturali dell’accumulatore, come la chimica dell’elettrolita, fanno sì che esso sia in grado di fornire meno potenza, oltre a diminuire la velocità massima di ricarica e l’efficienza della rigenerazione in frenata.

Le batterie, quindi, vengono portate alla temperatura di funzionamento ideale da un sistema automatico di riscaldamento, che per funzionare sottrae energia all’accumulatore stesso. A ciò si somma il riscaldamento dell’abitacolo, affidato anch’esso alla batteria, in assenza di un propulsore endotermico che produca calore. Di conseguenza, in inverno l’autonomia scende in media del 18,5% rispetto al dato dichiarato nel ciclo WLTP, secondo quanto rilevato in un test di gruppo dell’associazione norvegese degli automobilisti (con picchi compresi tra il 9 e il 30%).

Dati simili provengono da un'analisi dell’Adac, l’automobile club tedesco, secondo cui in inverno il consumo di energia delle auto elettriche aumento in media del 20%. Per fare un esempio, su un’autonomia dichiarata di 450 chilometri, bisognerebbe aspettarsi realisticamente una percorrenza massima di 360 chilometri. Ma in inverno le elettriche hanno anche dei vantaggi: ad esempio offrono una guida sempre fluida e confortevole, a differenza dei motori endotermici (e soprattutto dei diesel), che da freddi hanno un funzionamento piuttosto “ruvido”.

Qualche dritta

La perdita di autonomia alle basse temperature può essere ridotta grazie ad alcuni accorgimenti. Anzitutto, laddove proposta come optional, è consigliabile prendere in considerazione la pompa di calore. Grazie a questo dispositivo, infatti, il riscaldamento dell’abitacolo viene affidato a un sistema che sfrutta il calore prodotto dalle componenti elettriche, oppure il liquido di raffreddamento compresso ad alta pressione (esistono vari metodi). Ad ogni modo, ciò che accomuna tutte le pompe di calore è la capacità di riscaldare l’abitacolo senza ricorrere alle normali resistenze elettriche, che assorbono molta più energia dalla batteria. 

Il secondo trucco è quello di preriscaldare l’auto quando è collegata a una colonnina di ricarica. In questo modo l’energia necessaria all’operazione non sarà sottratta all’accumulatore ma verrà presa dalla fonte esterna. Fondamentale mantenere una temperatura costante piuttosto che spegnere e riaccendere di continuo l’impianto di riscaldamento, di cui è sempre consigliabile ridurre al minimo l’uso. In che modo? Sia sfruttando tutte le possibilità offerte dal clima con zone separate (se si viaggia da soli si può impostare una temperatura più bassa per le parti dell’abitacolo vuote), sia facendo ricorso a eventuali sedili e volante riscaldati, che in genere sono meno “energivori”.

In inverno diventa ancora più importante adottare uno stile di guida efficiente, con particolare attenzione alle frenate rigenerative e ricorrendo il più possibile alle varie modalità “Eco”. Infine, è preferibile ricaricare l’auto appena arrivati a destinazione, con la batteria ancora nella temperatura ottimale, in modo da rendere il processo più rapido.

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