Gli americani, si sa, amano i pick up quasi quanto i cheeseburger e il mercato è sempre in fermento, in particolare in questo periodo di elettrificazione. La più recente novità arriva da General Motors che ha appena consegnato ai clienti i primi Hummer a batteria costruiti presso la fabbrica Zero Detroit-Hamtramck. Il veicolo, commercializzato con marchio GMC, segna anche il debutto della nuova piattaforma elettrica Ultium. Secondo il presidente di Gm Mark Reuss 17 esemplari sono pronti a lasciare l’impianto, mentre l’intero lotto della prima edizione dovrebbe alla fine contarne 1.200.
In realtà un originale Hummer a zero emissioni - appositamente realizzato - è stato messo all'asta il 27 marzo 2021 da Barret Jackson per 2,5 milioni di dollari con il ricavato a beneficio della Tunnel to Towers Foundation, un'organizzazione istituita per onorare la memoria del primo soccorritore dell'11 settembre Stephen Siller. La fondazione costruisce case intelligenti accessibili e senza mutui per i veterani e fornisce aiuti alle famiglie di poliziotti, vigili del fuoco e volontari rimasti uccisi sul lavoro.
L’Hummer Ev - rivelato nell'ottobre 2020 - offre caratteristiche peculiari, come una modalità “a granchio” per muoversi diagonalmente e una autonomia superiore a 560 chilometri con una ricarica.
Un altro annuncio
Mentre l’Hummer a batteria è di fatto già in strada, Gm annuncia che nel 2022 svelerà un altro mezzo nel medesimo segmento, il GMC Sierra, sempre elettrico e che vedrà la luce nello stesso stabilimento Zero Detroit-Hamtramck.
Secondo il costruttore - che non ha per ora annunciato tempi esatti per lo sviluppo di questo modello - il Sierra verrà proposto esclusivamente nell’allestimento Denali.
I problemi di Rivian
General Motors sta correndo per cercare di recuperare il gap con i rivali nel segmento dei pick up elettrici, mentre alcuni concorrenti che parevano in vantaggio ora stanno scontando ritardi. E’ il caso di Ford e del suo F150 Lightning - ancora non pronto per le consegne - del "desaparecido" Cybertruck di Tesla e di Rivian, che pure è stato il primo costruttore a far uscire da un proprio impianto un veicolo a batteria. Le azioni della azienda fondata da RJ Scaringe sono scese preoccupantemente nelle ultime trattative della scorsa settimana a causa di rapporti che parlano di un rallentamento della produzione che dovrebbe impedire di raggiungere gli obiettivi prefissati entro la fine dell’anno in corso, quando il costruttore contava di consegnare 1.200 pick up R1T.
Nonostante i piani di grande espansione della Casa - che comprendono anche un nuovo impianto negli Usa in Georgia - il titolo ha perso a fine contrattazione a New York il 15%, fermandosi a 92 dollari per azione (ma aveva toccato anche i 78). L’ottimismo, comunque, rimane, visto che Rivian ha confermato che i preordini netti per i due modelli R1 - suv e pick up - sono saliti lo scorso 15 dicembre a 71mila combinati, mentre a fine ottobre erano 55.400.