Ultimo aggiornamento  10 giugno 2023 15:54

Apple Car, a che punto siamo.

Paolo Borgognone ·

L'Apple car torna in prima pagina. Il progetto della quattro ruote 100% elettrica e autonoma del colosso di Cupertino – definito dalla stessa azienda informatica una delle sue "next big things" – sta vivendo una vita tribolata, tra sogni e rovesci, assunzioni eccellenti e addii dolorosi.

L’ultimo ribaltone è di queste ore: tre ingegneri altamente specializzati, impegnati da anni nel Project Titan, hanno salutato, cambiando lavoro. Eric Rogers, indicato come il responsabile di Apple per i sistemi radar del progetto, ha lasciato in questa settimane il suo impiego, impiegandosi per la startup Joby Aviation.

Alex Clarabut, manager di ingegneria per il gruppo di sistemi di batterie del team, si è unito invece ad Archer Aviation, un'altra società che lavora per sviluppare taxi aerei. Stessa strada seguita dal terzo professionista, Stephen Spiteri, che per la Mela si occupava di hardware anche lui approdato ad Archer. Entrambe le aziende interessate hanno confermato di aver assunto gli esperti, sottolineando la rinnovata attenzione verso il settore del trasporto aereo da parte delle start up della Silicon Valley.

Enormi difficoltà 

Queste recentissime defezioni fanno seguito alla perdita di almeno sei membri del team di gestione del progetto nel corso di  quest'anno, compreso l’ ex capo, Doug Field, tornato alla Ford, e manager come Dave Scott, Jaime Waydo, Dave Rosenthal e Benjamin Lyon. Una recente partenza chiave è stata poi quella di Michael Schwekutsch, che aveva guidato l'ingegneria dell'hardware a suo volta passato ad Archer, dove ricopre ora il ruolo di vicepresidente senior.

L'esodo dei tecnici mostra le sfide che Apple deve affrontare per espandersi in una nuova industria. Un'auto a guida autonoma potrebbe rappresentare una nuova massiccia opportunità di vendita per il gigante hi tech – sempre a caccia dell’eccellenza nei mercati nei quali presenta il proprio marchio  - ma il perfezionamento di questa tecnologia sta tormentando gli ingegneri da anni. Le difficoltà sono poi acuite anche dai cambi di strategia.

Si è parlato prima di un’auto tutta nuova, realizzata al 100% in proprio, poi si è passati a discutere di mettere a punto solo il software destinato alla guida driverless da vendere ai costruttori tradizionali e poi ancora di un accordo con una Casa auto per sviluppare il veicolo insieme. Scelta che è stata sostenuta da mesi di contatti con aziende come le coreane Hyundai e Kia, ma che è progressivamente tramontata per i dubbi di queste, che temevano di vedersi messe “in ombra” dallo sbarco nel settore del gigante industriale più ricco e famoso del mondo. Poco produttivi anche i colloqui con realtà impegnate in settori contigui, come quelli con Lg Chem – colosso coreano delle batterie – e Magna.

Lo stesso management di Apple ha continuato a tenere un profilo basso - “stiamo indagando” ha detto tempo fa il ceo Tim Cook alla giornalista Kara Swisher  - mentre si succedono le notizie su brevetti specifici destinati a implementare la tecnologia dell’auto robot depositati dalla Mela. E intanto la concorrenza - rappresentata per esempio dai cinesi di Xiaomi - corre.

Campagna acquisti

A bilanciare gli addii, Apple ha proceduto anche con alcune assunzioni chiave quest'anno: prima fra tutte quella di Urlich Kranz, che in precedenza ha guidato la start up di auto a guida autonoma Canoo e lo sviluppo di veicoli elettrici per Bmw, e CJ Moore, ex direttore del programma software per la  guida autonoma alla Tesla.

Il nuovo responsabile del Project Titan Kevin Lynch - che ha supervisionalo sviluppo dell'Apple Watch e del software sulla salute - ha preso il controllo del progetto auto dopo la partenza di Field per Dearborn. Fin dall’inizio ha tentato di indirizzare in maniera più chiara e urgente gli sforzi di Apple, rispolverando il programma di lanciare un'auto elettrica e completamente a guida autonoma – priva di volante e pedali -  già nel 2025. Il sogno continua.

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